Il souvenir è food: al rientro dalle ferie 4 italiani su 10 porteranno in tavola il prodotto tipico acquistato in vacanza

Prodotti tipici

Prodotti tipici

Al rientro dalle ferie più di quattro italiani su 10 (42%) porteranno in tavola i prodotti alimentari tipici acquistati come souvenir del luogo delle vacanze. Lo afferma Coldiretti sulla base di una indagine condotta con Ixè in occasione del controesodo estivo del mese di agosto, con il quale si concludono le vacanze estive del 74% degli italiani.

Quest anno appena il 19% degli italiani torna a mani vuote dalle ferie, ma le difficoltà economiche ed una maggiore attenzione all’alimentazione spingono – sottolinea Coldiretti – verso spese utili, con i prodotti tipici che vincono su tutte le altre scelte. Una occasione per riportare a casa un gustoso ricordo delle vacanze che aiuta a tornare più gradualmente nella routine ma anche l’opportunità di ricordare i sapori ed i momenti spensierati della vacanza, magari condividendo momenti piacevoli con parenti e amici. Al secondo posto tra i souvenir invece si classificano i prodotti artigianali, a seguire gadget, portachiavi, magliette“.

Tra le specialità più acquistate la prima è il vino. É poi la volta di formaggi, salumi e olio extravergine d’oliva: dalla Mozzarella di Bufala campana al formaggio Asiago in Veneto; dal pecorino sardo al Prosciutto San Daniele dalle montagne del Friuli; dal Barolo alla Fontina in Valle d’Aosta; dal Limoncello all’Olio Extravergine di Oliva della Puglia; dal Vino di Visciole marchigiano alla Piadina romagnola, questi sono solo alcuni dei souvenir più richiesti per portare a casa un appetitoso ricordo dei luoghi di vacanza. E va forte anche il “souvenir virtuale” con quasi un vacanziere su due (49%) che scatta food selfie per immortalare i cibi che ha mangiato al ristorante o preparato in cucina per inviarli agli amici o postarli sui social.

L’acquisto di prodotti tipici come ricordo delle vacanze è una tendenza in rapido sviluppo favorita – sottolinea Coldiretti – dal moltiplicarsi delle occasioni di valorizzazione dei prodotti locali nei principali luoghi di villeggiatura con percorsi enogastronomici, città del gusto, aziende e mercati degli agricoltori di Campagna Amica, feste e sagre di ogni tipo. Tre turisti su quattro (75%) in vacanza nel Belpaese – precisa Coldiretti – hanno deciso di visitare frantoi, malghe, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori e ottimizzare il rapporto prezzo/qualità.”

La ricerca del prodotto tipico è diventato un ingrediente irrinunciabile – spiega Coldiretti – delle vacanze in un Paese come l’Italia, leader mondiale del turismo enogastronomico, che può contare sull’agricoltura più green d’Europa con 5155 Bandiere del gusto censite dalla Coldiretti, 297 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, sulla leadership nel biologico, con oltre 60mila aziende agricole bio, sulla decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati (OGM); sui 23mila agriturismi che conservano e tramandano da generazioni i segreti della cucina contadina; sui 10mila agricoltori impegnati a custodire la biodiversità con i sigilli di Campagna Amica per salvare i prodotti a rischio di estinzione…”

Il risultato è che il cibo è diventata la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato al consumo di pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi ma anche in cibo di strada o specialità enogastronomiche, per un importo complessivo stimato da Coldiretti nel 2019 in circa 30 miliardi all’anno, il massimo storico di sempre.

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