Il punto della situazione ad oggi su Firenze: lo strappo della Del re, una scelta forte

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Il punto della situazione ad oggi su Firenze: lo strappo della Del re, una scelta forte

Un addio prevedibile da molti ma non dai vertici del PD fiorentino

Non pensavano potesse succedere davvero. Invece la sorpresa della scissione è arrivata. Cecilia Del Re ha lasciato i Dem fiorentini. Erano convinti che “noblesse oblige”.

E invece no

Hanno dovuto ricredersi.

La candidatura della Funaro, da sempre non digerita dalla tosta ex-assessora Del Re, ha creato una frattura fra la bionda consigliera e il partito. Elly Schlein aveva posto il veto su Cecilia, preferendo la più allineata Sara Funaro.

Nardella si è limitato a rispondere alla propria segretario nazionale un deciso e convinto “obbedisco”, più che altro per necessità. Dopo il lungo periodo a Palazzo Vecchio, il primo cittadino di Firenze ha bisogno di ricollocarsi in qualche altro “posto” , fosse in Europa o in altri enti pubblici.

Nessun ok è arrivato per le primarie del partito

E così la Del Re ha sbattuto, assieme ad altri tre consiglieri, la porta e ha creato un suo gruppo. La consigliera ha deciso di sfidare assieme ai suoi fedelissimi il massiccio fronte dei Dem e dei suoi alleati. E attende fiduciosa le prossime elezioni comunali di giugno. L’hanno seguita nella nuova avventura di “Firenze Democratica” Leonardo Calistri, Stefano Di Puccio e Massimiliano Piccioli, assieme a 12 consiglieri dei 5 quartieri del capoluogo toscano. In un comunicato ufficiale, il neo gruppo riferisce che “da tempo lamentiamo che il Partito Democratico di Firenze è chiuso in sé stesso, non dialogante e insofferente a chiunque non sia allineato ai vertici del partito stesso”.

Immotivata per gli scissionisti la scelta delle mancate primarie interne al PD che avrebbe messo a confronto la Funaro con la Del Re

Eppure le parti si sono più volte confrontate sul tema, ma con accordi nulli.

Questi ultimi mesi saranno duri per Nardella. Lo puntellano a sostegno della propria Giunta 18 consiglieri, ma non può dormire sonni tranquilli. Tre di questi consiglieri “sostenitori” risultano di Italia Viva. E si sa. I rapporti fra Renzi e Nardella al momento non sono idilliaci.

Ma il mandato elettorale deve andare avanti

Le scelte fondamentali da effettuare prima che finisca la legislatura cittadina ce ne sono ancora. Mezzi viali del capoluogo sono “sbucherellati” per via della costruzione della tramvia; disagi continui arrivano dalla viabilità cittadina; sono da prendere decisioni sullo stadio di Firenze; ci sono inconvenienti riguardanti il tunnel dell’alta velocità; ci sono gravi problemi in zona Ponte al Pino per il ponte pericolante. E tanti, tanti altri.

Nardella lascerà una eredità pesante, talmente pesante da mettere sicuramente in difficoltà il PD locale alle prossime elezioni di primavera

I vertici DEM, benevolmente, lasciano le porte aperte alla consigliera Del Re, non arretrando però di un passo sulla volontà di proseguire con la candidatura a sindaco della Funaro. Il gesto magnanimo non crea distensione fra le parti ma anzi le aumenta. I toni rimangono accesi. I DEM fiorentini parlano di “mancanza di rispetto” verso il PD e la comunità del PD. E di nuovo…. “noblesse oblige”.

I nuovi volti di “Firenze Democratica” rassicurano invece Nardella, confermando appoggio su temi già discussi e concordati, mentre sulle nuove proposte valuteranno di volta in volta il da farsi.

Nel frattempo Italia Viva continua a picchiare ai fianchi del PD

A Renzi non va giù l’aumento delle tasse imposte dal Governo della Regione nei confronti dei toscani. Danti chiama in causa direttamente Eugenio Giani. E il clima di rottura con i DEM c’è anche sulle scelte dei candidati a Palazzo vecchio. Il nome di punta per IV sarà Stefania Saccardi. Ancora una donna nominata, la terza dopo Funaro e Del Re.

E la destra?

Forza Italia, al congresso celebrato a dicembre, è convinta che la vittoria a Firenze sarà della destra. La coalizione si presenta compatta, sicuramente più serena rispetto alle tensioni della sinistra fiorentina. Ancora ad oggi l’unico nome emerso è quello di Eike Schmidt. Ma ora che ha ottenuto una fresca nomina lontano dagli Uffizi potrebbe declinare l’invito per Palazzo vecchio. E quindi?
Altri nomi circolano, altri nomi sono stati fatti dai partiti della destra fiorentina, ma finora nessuno sembra essere sufficientemente “forte” rispetto ad altri.

Forza Italia ha riferito che anche la coalizione di destra potrebbe effettuare le primarie. I tempi non sono ancora maturi. E’ ancora tutto fermo. Tutto rimandato a inizio 2024.

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