Il New York Times accusa Conte di dieci giorni di indecisione nella prima ondata

Il quotidiano Usa contro la gestione farraginosa del governo italiano del Coronavirus a Febbraio

New York

Il New York Times torna a occuparsi di Bergamo e dei “dieci giorni di indecisione” che l’hanno resa uno dei focolai Covid più letali d’Europa.

Ecco che cosa scriveva a marzo l’autorevole quotidiano americano. “L’Italia, il nuovo epicentro della pandemia è un modello per il mondo”.

Un modello di cosa non fare

A leggere il titolo si penserebbe a un modello positivo. Invece è l’esatto contrario. “L’esperienza dell’Italia – scrive il Nyt – dimostra che è necessario attuare tempestivamente misure per isolare il coronavirus e limitare i movimenti delle persone, con assoluta chiarezza, quindi rigorosamente applicate”.

L’inchiesta, firmata dal corrispondente italiano della testata, Jason Horowitz, prova a fare ordine in quei giorni in cui regnavano confusione e incertezza.

Soprattutto, riaccende il faro sulle “indicazioni fallaci” e i “ritardi burocratici” che avrebbero favorito la diffusione del virus. dai limiti dei protocolli che hanno finito col confondere i medici alla perenne carenza di tamponi, dai rinvii del governo sulla zona rossa alle presunte pressioni delle lobby industriali.

Quando “gli ospedali si trasformavano in obitori di fortuna” e “lunghe file di bare davano vita a scenari desolanti”.

La colonna di camion militari

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte avrebbe declinato le richieste di un’intervista.negando al contempo di aver ricevuto pressioni da parte di Confindustria mentre il suo governo decideva cosa fare a Bergamo.

Il New York Times racconta di come non furono testati i primissimi ad ammalarsi.

Disattendendo le linee-guida dell’Oms che raccomandavano i test “solo per chi aveva legami con la Cina”.

Anche attraverso numerose interviste, il giornale ripercorre le drammatiche tappe della diffusione dell’epidemia.

Pone l’accento sul contrasto tra governo centrale ed autorità locali, che generarono “dieci giorni di indecisione”, con scelte prese in ritardo o non prese affatto.

E quando “l’Italia ha bloccato l’intera Regione e poi l’intero Paese, Bergamo era persa”.

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