Il minore non accompagnato. Ulteriore difficoltà  sugli eventi migratori

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Il minore non accompagnato. Ulteriore difficoltà  sugli eventi migratori
Quanta paura  solitudine quando ci si ritrova da soli in una città sconosciuta, senza poter contare su nessuno. Magari costretti a dormire al freddo in un parco per settimane prima di entrare nel sistema di accoglienza. Per la maggior parte è sicuramente forte il desiderio di riscatto, la speranza di un futuro migliore di quello che li potrebbe aspettare nella loro terra.  La speranza e il desiderio di trovare un lavoro, di farsi  una famiglia,  di integrarsi  e conoscere tante persone che li accoglieranno con simpatia.

Tutto ciò dà loro la forza di superare la nostalgia della propria famiglia.

Poi, ecco la realtà, evidenziata da un rapporto stilato dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. Sono stati incontrati  50 ragazzi ospitati nel Sistema di accoglienza e integrazione, in diversi comuni italiani dove emergono  le raccomandazioni per gestire al meglio l’arrivo e l’inclusione dei più giovani.
La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1989 e ratificata dall’Italia nel 1991, riconosce come un diritto  inalienabile  e fondamentale l’ascolto dei dei minori,  delle loro opinioni nei processi decisionali che li riguardano.
In Italia sono presenti  oltre 21mila minori stranieri non accompagnati.

Ogni anno aumentano.

Alla fine del 2022, infatti, erano il 63,5% in più rispetto all’anno precedente e il 183,7% in più rispetto al 2020. Bambini e adolescenti , fra i quali  circa il 44 percento di  17 anni. L’età più delicata. Minori, si per le nostre leggi, ma già abbastanza grandi per essere sfruttati dalla malavita, più o meno organizzata. Sono quelli che hanno più bisogno di sostegno e anche di controllo. Si manifestano e si autoidentificano  come minori e dunque non perseguibili, usati come  corrieri dai pusher. Qualcuno sostiene, giustamente,  che purtroppo anche tanti ragazzi italiani lo fanno. Ma sono, appunto, italiani, dunque non possono essere rimpatriati. E,  a differenza di tanti stranieri,  hanno anche i documenti. Per cui non possono spacciarsi per minori.
Dunque, Anci, il Servizio centrale,  struttura di coordinamento del Sai, l’Agenzia Onu per i rifugiati, Unhcr e Unicef, si sono occupati di capire  i bisogni e la metodologia di intervento,  con le relative  raccomandazioni, dal loro punto di vista.

Quello dei diretti interessati

Secondo la legge vigente,  47/2017 (la cosiddetta Legge Zampa, dice Carla  Garlatti,   che rappresenta l’autorità garante per l’infanzi e l’adolescenza, «il sistema di prima accoglienza deve essere realizzato in maniera strutturale e non più come risposta alle emergenze che di volta in volta si presentano. È inoltre urgente  un passaggio che si attende dal 2017 e che è fondamentale per assicurare i diritti del minore e per aiutarlo a raggiungere in maniera celere e sicura la sua destinazione. A ogni ragazzo devono essere assicurati tre diritti..La presunzione di minore età, la collocazione in una struttura riservata esclusivamente ai minori e un tutore volontario».
I ragazzi oggi devono aspettare anche sei mesi prima di avviare un percorso di inserimento: questo, secondo le loro stesse testimonianze, genera ansie, timori e frustrazioni, oltre a una più generale incomprensione dei meccanismi burocratici. È soprattutto quest’ultimo il motivo per cui occorre garantire la presenza in ogni fase del percorso di un mediatore culturale, che possa colmare le difficoltà di comprensione e affrontare le paure del minore.
E poi,  promuovere e creare occasioni di socializzazione e aggregazione con la comunità. Sarebbe importante e utile  anche agevolare l’apertura di un conto corrente bancario intestato al minore straniero, nei limiti della legge. Per chi ha raggiunto la maggiore età. Addirittura!

Questo il sogno

Il Report delle visite Sai dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza viene pubblicato in un momento in cui il tema dei minori soli è di grande attualità ed è centrale tra le questioni che preoccupano di più i territori.  Regioni e comuni. Nel  percorso  e processo di inclusione. Adottando, politiche strutturali di accoglienza di tutti i minori, abbandonando le soluzioni emergenziali.
Ma la cruda realtà è ben diversa.
«I minori stranieri non accompagnati, adolescenti arrivati senza figure adulte di riferimento, sono particolarmente esposti a rischi», dice Nicola Dell’Arciprete, coordinatore della Risposta in Italia dell’ufficio Unicef per l’Europa e l’Asia centrale.
Espulsioni di irregolari più rapide e norme contro le baby gang: nuovo decreto Sicurezza entro settembre .  E’ quanto ha annunciato Il sottosegretario Molteni.
“Norme per tutelare e proteggere le forze di polizia dalle quotidiane aggressioni e violenze che subiscono. Norme per affrontare il fenomeno delle baby gang. Ci potrebbe anche essere un tagliando sulla Legge Zampa sui minori stranieri non accompagnati. Un decreto articolato e organico”.
Ha inoltre evidenziato la promozione  di  un giro di vite e una stretta “sulle espulsioni degli irregolari con elevato profilo criminale e soggetti violenti. Norme per rafforzare la sicurezza nelle città”.

Il sottosegretario sottolinea inoltre che  i vertici del Pd  dicono una serie di menzogne.

“Dicono che abbiamo tagliato i costi dell’accoglienza. Falso. È rimasto il costo per migrante a 33-34 euro deciso dall’ex ministro Lamorgese. Poi che abbiamo chiuso il Sai, il Sistema di Accoglienza e Integrazione, fatto con i comuni. Non è vero. Oggi abbiamo 35.000 persone in accoglienza con il Sai.  falso che abbiamo   tagliato i costi per i minori non accompagnati”.
In merito allo stato di emergenza: “Consente di poter usare misure straordinarie per gestire il fenomeno dell’accoglienza con procedure molto piu’ veloci ed efficienti. E’ una opportunita’ per i prefetti. Quindi è interesse delle Regioni aderire perché la situazione sia gestita in modo efficace e meno impattante sul territorio. Poi c’è la questione dei minori stranieri non accompagnati”. Che sono in crescita esponenziale, gli viene fatto notare: “Usciamo dall’ipocrisia. La gestione dei minori stranieri non accompagnati è un problema. È vero. Oggi è disciplinata dalla legge Zampa, dal nome della parlamentare del Pd che nel 2017 propose la legge. La legge Zampa sui minori stranieri non accompagnati, fino a ieri elogiata come la migliore possibile, ora è criticata dagli stessi sindaci di sinistra. Io dico che a sei anni dalla sua introduzione e peraltro mai applicata interamente dai governi di sinistra, può essere rivista soprattutto nella parte dell’accertamento dell’eta’ dei presunti minori stranieri”.
Infine, il decreto Sicurezza sui rimpatri: “Nel decreto Sicurezza si lavorerà per semplificare e velocizzare le espulsioni dei soggetti irregolari e violenti, con profili di criminalità accentuati che hanno già condanne nel nostro paese. Per i rimpatri sono fondamentali i Cpr, i Centri di permanenza peri rimpatri, che andrebbero raddoppiati e invece la sinistra vorrebbe chiudere. Ricordo che sono stati creati nel 2017 dall’allora ministro Minniti. Oggi vanno implementati. Senza Cpr non si fanno espulsioni”, ha concluso Molteni.

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