Il fantasma di Mahsa Amini sul voto iraniano

Il fantasma di Mahsa Amini sul voto iraniano

Oggi si vota in Iran ma il pensiero va inevitabilmente al ricordo di Mahsa Amini, che per chi è meno attento era una giovane curda di 22 anni, ha scosso l’Iran e ha attirato l’attenzione a livello internazionale.

Arrestata per non aver indossato correttamente l’hijab, è morta tre giorni dopo essere stata fermata dalla polizia, lasciando intravedere una ciocca di capelli. Testimoni oculari affermano che abbia ricevuto percosse, mentre le autorità sostengono che sia deceduta per cause naturali

Tuttavia, la sua famiglia e molti altri contestano questa versione, sospettando che sia stata vittima di violenze. L’autopsia ufficiale attribuisce la sua morte a una malattia cerebrale, ma la famiglia la mette in discussione.

Questo tragico evento mette in luce le tensioni sociali e politiche in Iran, caratterizzate anche dal controllo conservatore sulle elezioni e dalle proteste della popolazione contro il regime.

Ecco perché le elezioni in Iran sono un evento politico significativo non solo per il paese stesso ma anche per la regione nel suo complesso

Mentre il regime iraniano si presenta come una forma ibrida di democrazia e teocrazia, le elezioni parlamentari sono controllate da un sistema che favorisce lo schieramento conservatore. Questo sistema, dominato dalla Guida Suprema e dal Consiglio degli Esperti, garantisce che il potere rimanga nelle mani di coloro che sostengono il regime.

La campagna per il non voto riflette il crescente malcontento della popolazione verso il regime, sia per le restrizioni politiche sia per le difficoltà economiche che il paese sta affrontando. La corruzione e la gestione opaca dell’economia hanno contribuito a una situazione in cui la disuguaglianza e la frustrazione economica sono diventate comuni.

Questo malcontento ha portato a proteste, sebbene il regime abbia risposto duramente reprimendo le manifestazioni

Tuttavia, il boicottaggio delle elezioni potrebbe essere un segnale tangibile di dissenso popolare, anche se non necessariamente porterà a cambiamenti politici immediati.

Inoltre, l’Iran ha sviluppato alleanze internazionali con paesi come la Russia, la Turchia e la Cina, che hanno contribuito a mitigare l’isolamento internazionale del paese. Queste alleanze, motivate da interessi geopolitici comuni e dall’antagonismo verso l’Occidente, hanno dato al regime iraniano una maggiore sicurezza sullo scacchiere internazionale.

Tuttavia, nonostante queste alleanze, l’Iran continua a essere soggetto a pressioni economiche e politiche da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati, che mirano a limitare l’influenza del regime nel Medio Oriente.

In sintesi, le elezioni in Iran sono solo una parte di un quadro politico e sociale complesso che coinvolge tensioni interne, sfide economiche e dinamiche geopolitiche internazionali. Il loro impatto e le loro implicazioni per il futuro del paese rimangono da vedere.

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