Identità contro Inclusione: il cortocircuito della sinistra contemporanea

Identità contro Inclusione: il cortocircuito della sinistra contemporanea

Con che aria di sarcasmo e insofferenza, quando si parla dei valori della destra a sinistra li liquidano con la formula usata in modo spregiativo “Dio, Patria e Famiglia”.

Per indicare il mondo di sinistra potremmo usare un trittico speculare e altrettanto sbrigativo: “Gay, immigrati e bella ciao”

Approssimazione per approssimazione, rende bene l’idea di quale sia oggi il nucleo centrale della sinistra un tempo operaia, proletaria e anticapitalista.

In Italia, in Europa, abbiamo una sinistra impopolare, intollerante e spocchiosa.

Nonostante la sinistra si dichiari antirazzista, antifascista e antifobica, per indicare la condanna di ogni discriminazione sessuale.

E la traduzione simultanea a sinistra di Dio Patria e Famiglia è proprio nel rovescio negativo di quei valori che sarebbero a loro dire portatori di razzismo, fascismo e discriminazione civile, sessuale e religiosa.

La parola che solitamente concentra i valori della destra è identità, viceversa, la parola che riassume i valori della sinistra è oggi inclusione

Salvo notare che l’ideologia dell’inclusione curiosamente si fonda sull’esclusione di tutti coloro che non si riconoscono in quel trittico, appunto, gay, immigrati e bella ciao, che costituisce il canone e il codice identificativo della sinistra progressista.

Per la sinistra la destra si arrocca nell’identità che genera a suo dire esclusione, supremazia e discriminazione

In realtà, cancellare o mortificare le identità dei popoli, delle nazioni e delle persone significa privare i più indifesi, i perdenti della globalizzazione, dell’unica certezza e dell’unico capitale sociale di cui dispongono: il loro legame col territorio, il loro essere italiani, la loro comunità famigliare e sociale.

Se togliamo loro anche quello, e quell’ombra di fierezza d’appartenenza e di affetti, li riduciamo a ombre fragili che vivono schiacciate tra consumi a loro scarsamente accessibili e immigrati del cazzo che rubano e occupano i loro spazi vitali, sociali e spesso anche lavorativi.

Che avvenire può proporre una sinistra ancorata al passato astioso, tramite l’antifascismo militante, alla sostituzione degli italiani con gli immigrati e alle unioni senza figli, tra persone dello stesso sesso?

Non pensate che uno scenario del genere sia una specie di suicidio assistito, di eutanasia dell’Italia e di accelerazione della sua decadenza biologica, anagrafica e culturale?

Quando i flussi in uscita di italiani, in gran parte giovani benestanti, con titoli di studio superiori, vengono compensati dai flussi in entrata di clandestini bisognosi di tutto, in gran parte privi di titolo di studio o di lavoro, pensate che l’Italia vada verso un progresso o non piuttosto verso la sua decadenza?

E quanta falsificazione retorica ed emotiva dietro il tema dell’accoglienza.

Per cominciare, coloro che sbarcano dalle ONG non sono disperati raccolti in mare ma immigrati che hanno pagato caro un biglietto di viaggio e sono stati imbarcati dai porti di partenza, con la garanzia di sbarcare e il supporto medico-organizzativo di chi traffica in umanità

In secondo luogo i veri disperati non sono coloro che partono, semmai coloro che restano nelle loro terre d’origine, se è vero che gli altri partono per sfuggire alla miseria e all’oppressione.

E’ poi inconcepibile che debbano essere le ONG a dettare l’agenda e decidere imbarchi e sbarchi, e i governi devono adeguarsi.

Infine, è scandaloso che la stupida Unione Europea s’intromette negli affari interni ai paesi europei e sia poi del tutto muta, inerme, latitante di fronte a un fenomeno come i flussi migratori che la investe come Unione Europea e non riguarda solo i singoli Stati

E solo in quel caso rispolvera la sovranità nazionale.

Ma tutto questo non si può dire, passi per orco disumano.

Quando disumano è far sbarcare in massa e non preoccuparsi delle loro condizioni di vita e delle garanzie, né curarsi di chi deve accoglierli nei paesi d’approdo né di chi resta nei paesi di partenza

Il problema è che sugli immigrati, come sugli altri temi indicati, la religione umanitaria della sinistra non ammette obiezioni, le condanna come blasfeme, peccaminose, diaboliche.

Si, Dio, Patria e Famiglia e’ molto meglio di Gay, immigrati e bella ciao

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