HANNOUN, EROE DELLA SINISTRA
Mohamed Hannoun il capo dei palestinesi in Italia è in manette nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura di Genova che ha iniziato a fare luce sui finanziamenti ad Hamas in Italia.
Un sistema collaudato che si avvaleva e si avvale di una rete di associazioni – fra cui quella di cui Hannoun è Presidente – le quali raccoglievano donazioni asseritamente in favore della popolazione civile di Gaza ma in realtà dirette verso l’organizzazione terroristica
Un fiume di soldi che negli anni ha riempito le casse di Hamas che li ha utilizzati per i propri scopi militari e non certo per alleviare le sofferenze dei civili.
Una strategia cinica portata avanti da cellule italiane dell’organizzazione terroristica di cui sospetta che gli arrestati dalla procura facciano parte attivamente
La situazione è molto grave da fare tremare i polsi.
Vedremo come andrà a finire auspicando che l’accusa regga il vaglio dibattimentale, benché qualche dubbio vi sia non tanto per il quadro probatorio quanto per la pregiudiziale ideologica manifestata dagli stessi PM Melillo (procuratore nazionale antimafia) e Piacente.
Tuttavia, per adesso possiamo dire che la Procura ha assestato un duro colpo a tutto quel mondo pro pal che ha sempre considerato Hannoun come un punto di riferimento morale e un eroe della presunta Resistenza
Ma chi è Mohamed Hannoun?
Sessantatre anni , palestinese di nascita ma residente dai primi anni 80 a Genova, Hannoun si dedica sin da subito alla comunità musulmana genovese a favore della quale cerca di far costruire una moschea con i soldi dell’Arabia Saudita.
Il progetto poi fallisce
Si getta quindi a capofitto sulla raccolta fondi a favore dei palestinesi tramite l’Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese (di cui è presidente) che dovrebbe convogliare donazioni di privati ed enti ai civili verso il popolo ma che non si sa bene dove vadano a finire.
Ma subito l’attività viene monitorata perché sospetta di legami con Hamas
Insomma, quella di questi giorni non è la prima indagine che vede coinvolto l’eroe dei pro pal.
Lui da canto suo nega tutto ed anzi rilancia. Soprattutto dopo il 7 ottobre e la conseguente guerra a Gaza intensifica la propria attività sia come presidente della ABSPP sia come attivista e “lobbista” della causa palestinese.
E lo fa diventando uno dei leader della protesta pro pal contro Israele nelle piazze di tutta Italia e intrattenendo una serie di rapporti assai stretti con la politica italiana di centro sinistra che lo vede come un riferimento morale e politico (Sic!)
Il web non perdona e oggi “rivomita” foto sorridenti con Boldrini, Fratoianni, Ascari, Fassina, Di Battista e altri.
Intendiamoci, non che questi abbiano commesso alcun illecito (almeno finora nulla è stato ventilato in tale direzione né tantomeno provato) ma tutti facevano a gara a organizzare iniziative con Hannoun.
Addirittura nel 2023 Ascari (M5S) lo ha portato in Parlamento a presentare la Sua associazione
E sempre nel 2023 Nicola Fratoianni lo ha fatto relatore in un convegno , sempre alla Camera, su “l’ebraicizzazione di Gerusalemme”.
Un legame molto stretto dunque fra Hannoun e la sinistra che oggi, di fronte agli eventi, non sa più dove aggrapparsi.
Se escludiamo le formazioni estremiste che già dall’arresto stanno scendendo in piazza per la liberazione del loro eroe, anche la sinistra istituzionale è in forte imbarazzo
Personalità eminenti di quel mondo si affrettano in dichiarazioni di distanza dal terrorismo ma attaccando immediatamente il Governo reo di strumentalizzare la vicenda.
Senza però mai citare il capo dei palestinesi in Italia, le dichiarazioni si mantengono in quell’alveo di ambiguità che suona come una tangente morale da pagare al popolo pro pal.
Di contro sarebbe opportuno un riscatto della sinistra rea di aver spalleggiato un movimento estremista che ha infestato le piazze in due anni con slogan antisemiti.
Ma non avremo mai questo tipo di riscatto perché alla fine la sinistra è ostaggio ideologico di questi esagitati (con sviluppo della sindrome di Stoccolma) poiché gli fornisce ancora qualcosa da dire al mondo
Non meraviglia dunque che abbia elevato Hannoun a nuovo Gandhi. Adesso che è giunta la realtà, chissà cosa faranno.
Chissà se è giunto per questi parvenu pro pal il “crepuscolo degli dei” .
Certo, dovrebbero chiedere scusa agli italiani per aver cavalcato l’onda antiebraica in questi anni assecondando le narrazioni orchestrate dai palestinesi e dai loro rappresentanti riportando presunti genocidi la cui esistenza si fonda su numeri diffusi solo ed esclusivamente da Hamas.
Dovrebbero chiedere scusa di aver inquinato il dibattito pubblico con teoremi idioti
Ma non lo faranno .
Quel legame culturale fra la Sinistra e i palestinesi è così forte che nemmeno il bagno freddo della realtà riuscirà a spezzarlo. Si tratta dell’incancrenita visione terzomondista che ha elevato il palestinese ad archetipo (dello sfruttato) contro il perfido oppresso ebreo.
Una dicotomia insanabile su cui Hannoun e soci hanno costruito la propria fortuna iniettando nel tempo un virus difficile da estirpare
Insomma, se persino i PM che indagano si sentono in dovere di chiarire che quanto sta emergendo non giustifica i “crimini di Israele contro la popolazione civile a Gaza” capiamo come siamo messi male.
Giudici che non dovrebbero lanciarsi in valutazioni esclusivamente politiche non sorrette peraltro da alcun atto giudiziario in merito e che invece si lanciano in anatemi del tutto campati per aria, sono quelli che dovranno sostenere l’accusa contro Hannoun
C’è da aver paura.
E lui il protagonista di questa vicenda, lui che in piena Taqqya dichiarava che non condannava Hamas perché era il partito che ha vinto le elezioni democratiche a Gaza (Sic) mentre ne condannava gli atti terroristici, ride e gongola.
La missione è compiuta,l’indottrinamento riuscito
A ben vedere il suo crimine non è tanto quello di aver finanziato Hamas, ma quello ben più grave di aver introdotto il palestinismo in Italia.