Hamilton: i meccanici Ferrari non si inginocchiano! Lui però è testimonial del sarto delle SS

HAMILTON

Lewis Hamilton non basta umiliare le Ferrare in pista. Il sei volte campione del mondo, dopo aver vinto il Gp di Stiria (con le rosse che si sono autoeliminate al primo giro), si è scagliato contro meccanici e dirigenti ferraristi per non essersi inginocchiati durante l’inno a fine corsa, a differenza di quanto fatto invece dal team Red Bull. “Abbiamo visto i meccanici della Red Bull inginocchiarsi ed è stato bellissimo, ma guardate la Ferrari: ci lavorano migliaia di persone e da parte loro non ho sentito nessuna parola, nessuna assunzione di responsabilità sul tema“. Dunque Hamilton, paladino dell’antirazzismo nel circus della Formula Uno, bacchetta la Ferrari in quanto non starebbe facendo abbastanza contro il razzismo.

Hamilton chiede alla Ferrari di “fare di più” contro il razzismo

Hamilton è convinto che Maranello non farà nulla “nemmeno in futuro. Invece serve che la Formula 1 e la FIA siano ancora più coinvolti, abbiamo bisogno delle squadre, occorre che tutti facciano squadra. Alcuni mi hanno chiesto ‘Per quanto tempo dobbiamo continuare a inginocchiarci?‘, insomma c’è molto lavoro da svolgere per la Formula 1, la FIA deve farne parte e penso che lo stesso valga per i piloti, anche perché abbiamo la voce e le piattaforme per farlo”. Insomma uno degli sportivi più ricchi del mondo sta conducendo questa battaglia cruciale per sensibilizzare il dorato mondo della Formula 1 contro il razzismo. Del resto la scuderia di Hamilton, la Mercedes, aveva dato un segnale fortissimo con la svolta “black” della propria livrea.

Leclerc nel mirino di Hamilton?

E’ probabile che Hamilton, nel criticare i meccanici della rossa, volesse in realtà mandare un messaggio a Charles Leclerc, pilota ferrarista che ha deciso, pur ribadendo di essere contro il razzismo, di non inginocchiarsi. Anche altri piloti, tra cui l’australiano Max Vrstappen, hanno deciso di non inginocchiarsi. Un comportamento che probabilmente non farà piacere al paladino milionario dell’antirazzismo, Lewis Hamilton. Ad ogni modo tutti i piloti hanno indossato la maglietta “End Racism”, compresi i ferraristi. Ma questo al sei volte campione del mondo probabilmente non basta.

Invece di scagliare anatemi contro la Ferrari, Hamilton farebbe bene a dare un occhiata alla propria tuta. Hugo Boss, sponsor che campeggia a caratteri cubitali, è stato il sarto delle SS. Hamilton, non contento, è anche testimonial della casa di moda tedesca. La Mercedes è l’auto simbolo di Adolf Hitler. Pecunia non olet.

Togliti quella tuta Lewis, il resto sono chiacchiere.

 

fonte: www.ilprimatonazionale.it

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