Giustiziato Diabolik, lo storico capo ultrà della Lazio ucciso in un parco con un colpo di pistola alla nuca

Fabrizio Piscitelli, storico capo ultrà degli Irriducibili della Lazio, noto come Diabolik, è stato ucciso in un agguato. L’ultras biancoceleste è stato colpito alle spalle a distanza ravvicinata nel parco degli Acquedotti, in zona Cinecittà, a Roma.

Piscitelli è stato raggiunto dal colpo d’arma da fuoco alla testa, con il proiettile che lo ha centrato trapassandolo all’altezza dell’orecchio sinistro. Diabolik stava andando ad incontrare una persona che lo aspettava in auto: all’improvviso gli si è avvicinata un’altra persona, che stava facendo jogging, e gli ha sparato. A dare l’allarme è stato un passante. Sul posto i poliziotti del commissariato Tuscolano. 

Piscitelli, finito in manette per narcotraffico, aveva accumulato nel corso degli anni un patrimonio di oltre due milioni di euro: automobili, immobili di lusso e partecipazioni societarie. Il capo ultrà faceva soldi anche commercializzando gadget della Lazio e aveva fondato un’azienda il cui capitale era diviso a metà tra la moglie e la figlia. Nel corso degli anni Diabolik aveva tuttavia accumulato, oltre al patrimonio, anche una sfilza di carichi pendenti e di condanne; finendo sotto processo anche per l’estorsione ai danni del presidente della Lazio Claudio Lotito, con la tentata scalata alla società.

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