Giorgia e Chiara: tanto diverse, tanto simili

Giorgia e Chiara: tanto diverse, tanto simili

Sono due donne, sono italiane, sono mamme. E poi entrambe bionde, entrambe carnagione chiara, entrambe con occhi chiari. Tutte e due intelligenti. Di una intelligenza viva, pratica, capace.

Eppure non sono mai state così distanti

Una, Chiara Fertagni, ha fatto della magrezza, altezza e bellezza il suo marchio vincente. È apparsa dappertutto. In profumi, biancheria, scarpe, uova di Pasqua e pandori. Nessuna produzione, nessuna fabbrica: solo marketing della propria immagine, imprenditrice di se stessa. L’altra invece, Giorgia Meloni, pattita dalla periferia più coatta di Roma, dopo anni di lotta, di comizi, di elezioni, è entrata a pieno titolo dritta dritta a Palazzo Chigi. Entrambe a loro modo vincenti nella vita privata come in quella professionale. Un modello per tutte le donne che credono nelle proprie capacità e nella propria professionalità.

Due mondi il cui incontro fino a una settimana fa sembrava impossibile

Due realtà tanto diverse che si sono intersecate mel palco di Atreju a Roma. Ed è scoppiata la polemica.

Giorgia, senza mai dichiarare il nome, ha parlato genericamente di influencers che spacciano il commercio di pandori e uova di Pasqua per beneficenza a ospedali. Le indagini però stanno dicendo il contrario. Le tanto decantate donazioni pubbliche non ci sono state e i soldi ricavati sembra che siano entrati nelle casse dei produttori e della influencer. Un importo ridicolo e non congruo pare sia arrivato a destino.

Pubblicità ingannevole è l’accusa mossa

E questo viene sottolineato da Giorgia e amplificato dai mass media che, nonostante non sia stato fatto alcun nome, volgono lo sguardo verso Chiara Ferragni. Da quel momento la sinistra d’élite parteggia per la “povera” influencer, additando come perfida e invidiosa la Giorgia nazionale verso la Chiara nazionale. Il passo verso il ridicolo diventa breve. Ma lo spettacolo dato in pasto rigorosamente sui social ha toccato il punto più basso quando Chiara, sentendosi chiamata in causa, si presenta stile “casalinga disperata” dichiarando di non “sapere”, non “comprendere”, di provvedere a “rimediare”.

Un capolavoro di bravura nel riciclare la propria immagine

Un colpo di scena da premio Oscar. Tutto si può dire ma che effettivamente Chiara possa essere paladina della sinistra italiana la vedo dura. O forse no, vedendo le camicette rigorosamente firmate della Schlein.

Sta di fatto che la sua capacità di muoversi con estrema semplicità fra social e mass media ci fa comprendere la bravura di Chiara. Al pari di Giorgia.

Forte e determinata, ha saputo gestire con maestria la fine della relazione con il gigolò post berlusconiano Giambruno. Con stile ed eleganza.

Proprio come Chiara, che nonostante fosse apparsa struccata e spettinata è riuscita a far vendere anche i modelli di tute grigie che indossava durante il mea culpa. Due giganti nel bene e nel male. Chapeau.

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