Giani e la campagna elettorale come nelle “televendite”

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Giani e la campagna elettorale come nelle “televendite”

In Toscana è ricominciata la stagione delle promesse. No. Non è primavera. Non è Natale. È solo campagna elettorale.

E come ogni volta, il presidente Eugenio Giani indossa i panni del grande benefattore, pronto a trasformare la regione in un paradiso… almeno a parole.
Ha avuto cinque anni a disposizione dove poco o niente è stato fatto

Ma adesso invece, afferma convintamente, è diverso. Strade nuove, ferrovie veloci, ospedali potenziati, posti di lavoro, soldi per cultura, sport e turismo. Non manca niente nel menù elettorale di Giani. Basta chiedere, e lui promette. Come in quelle televendite dove l’operatore ti dice: “ma non è finita qui!” , con l’unica differenza che qui non arrivano coltelli e pentole in omaggio, ma cantieri che spesso non partono.

È il gioco eterno della politica di governo regionale

Per quattro anni problemi cronici, nell’ultimo anno invece tutto diventa fattibile. Il ponte di Messina? No, quello lo lasciamo a Roma. Ma il resto, in Toscana, magicamente si può.
Peccato che, finita la festa, resti il conto da pagare. E in genere lo pagano i cittadini, con servizi che non migliorano e promesse che si dissolvono più in fretta di un comizio in piazza sotto la pioggia.

La cosa più sorprendente è che vi è caparbiamente una parte della sinistra ancora capace di crederci

Credere che davvero qualcosa cambi in Toscana, che davvero questa “sia avvero la volta buona”, che ” il vento sta cambiando”, e che Giani abbia la bacchetta magica per far splendere improvvisamente la regione di Dante e Michelangelo. Dalla sponda del centrodestra da tempo viene affermato il profondo bluff.

Ma in maniera ancora troppo poco incisiva

Nel proporsi all’elettorato Giani è un maestro. Sta promettendo di tutto e di più, e lascia agli altri il compito di dire che non si può fare, o non è il caso di fare o che vi sono alternative al fare.
Prendiamo il capitolo aereoporto. Firenze e Pisa insieme hanno numeri da far invidia a Fiumicino.

Ma sono quaranta anni, da quando era un giovane assessore al Comune di Firenze che Giani arringa sulla necessità di un aereoporto serio in Toscana. Senza mai arrivare a fondo della questione.
E la sanità?

Arriva, finalmente, il “check-up” regionale. Giani ha promesso che entro 6/12 mesi valuterà la rete ospedaliera, potenzierà le Case della salute e lancerà la telemedicina

Perchè non lo ha fatto nei 6/12 mesi scorsi? Perché proporre l’argomento del riordino sanitario al secondo giro elettorale?

La Toscana ha bisogno di essere ben governata, destra o sinistra che sia. Basta che siano prese le decisioni per risistemare le tante cose che non vanno, i tanti cantieri sospesi, i trasporti locali logori, gli aereoporti che languono, il turismo che si riduce, le industrie che faticano, i lavoratori che rischiano la cassaintegrazione, i comparti settoriali da sostenere. E ancora delineare il sostegno alle aree interne, alla cultura, alle università, alle case di cura, agli ospedali.

Finora si e sentito parecchio promettere proprio come avvenne cinque anni fa. Ma siamo arrivati al punto

Adesso è arrivato davvero il tempo di fare meno chiacchiere e a testa bassa di lavorare di più.

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