Fedez torna, torna a X-Factor! Finalmente è arrivata la notizia che tutti aspettavamo, anzi: aspettavano. Perché a me onestamente il sonno non era mai passato. Però ci scrivo per dovere di cronaca. Mista rosa/nera e tanto grigia.
Il pentito delle periferie milanesi che è nato xenofobo e omofobo, redento poi sulla via di Damasco, o della banca a seconda dei casi, ha nuovamente smentito se stesso. Sempre più professionista del voltafaccia. Esperto di banderuole. Maestro di rivoluzioni intellettuali contro la propria mente. Acqua Lete aiutaci tu. Lo smalto più scintillante di Pioltello.
Aveva abbandonato il talent telecomandato sbattendo quasi la porta. Aveva giurato su un foglio da 6 euro che mai, e dico mai, avrebbe preso nuovamente posto su quella poltrona. Infatti.
Del resto i vizi, gli appartamenti e tutti gli altri lussi a cui si era precocemente avvezzo, costano. I concerti non li fa più, dischi nemmeno a parlarne, bisogna pur sbarcare il lunario. Tipo 5Stelle e parlamento.
Il passaggio di testimone con Emma
Poi dopo il sussurrato allontanamento di Emma, un altro lagnoso baluardo del politically correct ci mancava. Ma anche no.
Forse Federico avrà qualcosa di più interessante da dire della prosperosa leccese. Anche se ci vuole poco. Anche se ci credo poco.
Del resto tutte le volte che vedevo Emma mi veniva in mente Oscar Wilde: “È decorativa. Non ha niente da dire, ma lo dice con grazia.” Invero non lo dice nemmeno con grazia. Lo dice solo lucidando l’argenteria presentando scollature generose sulla generosità che la natura le ha concesso. Non ho ricordo, però, di concetti memorabili.
Solo le espressioni annoiate e strabiliate di Manuel Agnelli riuscivano a rendermi attratto dalla dissertazione su “riconoscimenti di genere non binario “. Qualsiasi cosa significhi.
E allora Fedez torna a X-Factor. La benzina è aumentata e la Lamborghini beve che è un piacere.
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