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Home Esteri

Fame bombe e fotografie

di Maurizio Bianconi
26 Luglio 2025
In Esteri
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Fame bombe e fotografie
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Fame bombe e fotografie

La guerra del Vietnam fu perduta dagli USA anche per la pressione dei media sull’opinione pubblica mondiale.

Fecero più male agli USA certe foto che non gli scontri perduti.

Una per tutte la ‘ Saigon execution’ dove si vede un ufficiale sudvietnamita che spara alla tempia di un vietcong fatto prigioniero

La guerra delle immagini sta avanzando anche a Gaza.

Non un quotidiano ha omesso in prima pagina il bimbo palestinese pelle e ossa.
Roba che stringe il cuore e induce a maledire i colpevoli di tanto scempio.
Poi forti di questo clima emotivamente intenso si passa a invocare la fine delle bombe israeliane e a far cessare la carestia .

È in corso una guerra formalmente dichiarata fra lo stato di Israele e Hamas che governa il territorio di Gaza

Fintanto che la guerra è in corso i bombardamenti del territorio nemico sono strumenti bellici ordinari.
La commistione fra popolazione civile e esercito, che a Gaza è totale, rende inevitabile che le vittime civili siano numerose.

Comunque sia, se il pensiero va a Guernica, Dresda,Treviso, Kyoto o a qualsiasi centro abitato in zona di guerra quello che accade a Gaza non è un’eccezione che crea stupore.

Sulla carestia incombente il discorso non cambia

Nei secoli i popoli, le città, i castelli, le ridotte prese per fame non si contano.
Provocare o approfittare di carestie è una strategia ricorrente seppur tragica.
L’impero britannico a metà del 1800 nella riottosa Irlanda affamò il popolo approfittando del fallimento dei raccolti di patate.

Circa 1 milione di morti e 2 milioni di emigrati

Quasi un secolo dopo, il primo ministro Churchill utilizzò in India l’arma delle carestie durante la guerra 1939/45.2/3 milioni di morti.

Negli anni 30 del secolo scorso l’Urss provocò una carestia in Ucraina per spezzarne il nazionalismo radicato e espropriare la piccola proprietá contadina. L’evento tragico è passato alla storia con un nome Holdomar e causò 3/ 5 milioni di morti.

L’uso diffuso di questa arma impropria che colpisce i più deboli non la legittima sotto il profilo umanitario

Ma non ne fa di sicuro un mezzo estraneo alle decisioni strategiche e belliche di chi si trovi nelle condizioni di applicarla.

Oggi nel mondo ci sono situazioni in cui la carestia è protagonista in modo di gran lunga superiore che a Gaza . La carestia viene usata come arma bellica contro lo Yemen da circa 10 anni dall’Arabia Saudita senza che nessuno abbia delle resipiscenze umanitarie.Arma della fame che si abbatte sui bambini e li falcidia.In Sudan la situazione non è neppure paragonabile con Gaza e così in Darfur .

Come ci racconta l’UNICEF ci sono anche Somalia,Nigeria nord orientale e altre 22 aree nelle stesse condizioni

Nessuno che smuova O.N.U. o i blocchi di stati che si dividono il globo.
Israele per suo conto deve spiegare cose.
Perchè per esempio non sono stati sufficienti quasi due anni di guerra per vincerla.Un paese che in 6 giorni 6 sconfisse l’alleanza degli stati arabi .

Sembra che per Israele la permanenza dello condizione di belligeranza serva per così dire ‘a chiudere i conti’ e che Gaza sia soltanto un’occasione da sfruttare

Come deve essere fatta piena luce sul perchè l’incursione del 7 ottobre 2023, oltre a essere incredibilmente inaspettata non è stata contrastata per oltre 4 ore. La Pearl Harbour contemporanea richiede spiegazioni migliori.

Come va riconosciuto che Hamas non demorde nel trattenere ostaggi, nè in comportamenti provocatori e di sfida.Nè dà segni di volontà di pace mandando a monte sistematicamente ogni tentativo di negoziazione

Sembra che il proseguimento della guerra non sia sgradito neppure all’organizzazione terroristica.
Nonostante le pressioni pro Israele della finanza dominante, è chiaro che gli Usa hanno interesse a chiudere la partita.
Dopo il ritiro della protezione russa ad Assad e la capitolazione della Siria, il Medio Oriente è sotto il controllo Usa.

Interessati come sono al dominio degli stretti e dei canali (Suez Panama), la fine della guerra sarebbe più che gradita

Vien da pensare che la pressione mediatica su bambini denutriti e carestie risponda a un elemento pressorio a questo fine.

Sia per stimolare le campagne contrarie alla guerra, pur senza apparire.Sia per attivarsi ma uscire indenni da eventuali addebiti da parte della finanza pro Israele.

La realtà politica e geopolitica è complessa

Non la si legge attraverso gli stimoli dall’emotività.

Nè ignorando che non ci sono buoni e cattivi. Nè verità assolute.

Ci sono interessi più o meno palesi e ogni mezzo è buono per tirare acqua al proprio mulino, con cinismo e senza riguardo alcuno.

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Tags: GUERRAIN EVIDENZAUCRAINAUSAVIETNAM
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