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Home Esteri

È possibile l’estensione delle garanzie dell’art.5 del Trattato Nato all’Ucraina?

di Riccardo Innocenti
25 Agosto 2025
In Esteri
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Nato
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È possibile l’estensione delle garanzie dell’art.5 del Trattato Nato all’Ucraina?

“Trattato Nord Atlantico – Articolo 5
Le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell’America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti, e di conseguenza convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell’esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall’art. 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l’azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l’uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell’Atlantico settentrionale.

Ogni attacco armato di questo genere e tutte le misure prese in conseguenza di esso saranno immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza. Queste misure termineranno allorché il Consiglio di Sicurezza avrà preso le misure necessarie per ristabilire e mantenere la pace e la sicurezza internazionali.”

Da più parti si plaude alla proposta italiana di estendere la validità dell’articolo 5 del trattato Nato all’Ucraina, pur senza che questa faccia parte dell’alleanza, e quindi sia stata invitata (all’unanimità dei membri – art. 10) e abbia sottoscritto il relativo “strumento di adesione”

Io non sono esperto, di niente in generale e tantomeno di diritto internazionale o di strategie di difesa. Ma mi permetto di manifestare alcune perplessità e magari di suscitare qualche domanda in chi ne sa più di me.

Dal punto di vista giuridico, se non sbaglio, occorrerebbe comunque un nuovo trattato, che di per sé non richiederebbe l’unanimità dei membri. Quindi più che di estendere si tratterebbe di operare in analogia a quanto previsto dal trattato Nato, sottoscrivendo nuovi patti

Quanto previsto dal trattato Nato ha precise delimitazioni territoriali, che sono state più volte riviste e che, almeno in occasione dell’intervento in Afghanistan, furono “oltrepassate”.

Andrebbe quindi ridefinito un contesto territoriale di riferimento che non potrebbe prescindere da un accordo di pace o almeno armistiziale, e comunque andrebbe puntualmente definita “l’azione che [ogni parte] giudicherà necessaria, ivi compreso l’uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione”, in caso di una nuova aggressione russa all’Ucraina

Inoltre, credo che gli strumenti di adesione andrebbero sottoposti all’approvazione dei parlamenti dei paesi partecipanti, passaggio non banale in alcuni di questi, tra cui senz’altro l’Italia.

Da un punto di vista delle strategie di difesa, va osservato che alla snellezza del trattato Nato corrisponde una mastodontica organizzazione con basi, truppe, mezzi terrestri, navali, aerei, arsenali nucleari, intelligence, comandi territoriali e centrali, comitati militari, etc.

Questa struttura opera poi costantemente su programmi precisi, scadenze, territori, esercitazioni, coordinamento, ipotesi tattiche e strategiche, in stretta integrazione con le industrie della difesa dei paesi partecipanti, specialmente USA

Una struttura così complessa andrebbe quindi, almeno in parte, replicata o duplicata per assicurare le richieste garanzie di difesa all’Ucraina, istituendo qualcosa di analogo al Consiglio e al Comitato di difesa del Trattato, tenendo conto del grado rispettivo di impegno assicurato da ciascun partecipante, che si preannuncia diverso da quello profuso in sede Nato, almeno fino a ora.

Infine, rimane l’aspetto politico complessivo sul grado di consenso che le parti avversarie, o quelle che manifestano solidarietà con la parte russa, accorderebero al progetto

Per quello che se ne sa (ma è bene ricordare che la diplomazia o è segreta o non è diplomazia), la Russia non pare accettare il coinvolgimento dell’Ucraina in alcuna alleanza militare, né nella Nato, né in un surrogato.

Insomma, sempre come parere di un non esperto, a me sembra che la proposta di estensione dell’art.5 sia più un abile strumento di propaganda, argomento robusto nei colloqui a favore di media, che una proposta operativa, sui cui dettagli lavorare per l’implementazione

La prudente posizione ucraina, che non contraddice alcuna delle ipotesi prospettate dai suoi (più o meno stretti) alleati, infatti pone l’accento più sulle garanzie che sulle formule, preferendo insistere sugli armamenti, sulle collaborazioni, sugli sforzi finanziari, sulle prospettive della ricostruzione post bellica.

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Tags: Articolo 5GUERRA RUSSO-UCRAINAIN EVIDENZANATOUSA
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