Direttore, non direttrice. Un po’ di buonsenso al Festival di Sanremo fuori di testa

Amenità forzate e di dubbio gusto

fuori di testa

In questo festival fuori di testa, in un’Italia fuori di testa. In un periodo fuori di testa, gestito da persone con molta testa che vogliono farci uscire di testa, finalmente un raggio di sole e di speranza.

Sto parlando della brava Beatrice Venezi. 31 anni appena compiuti e una conoscenza importante della musica. Arrivata ad essere la più giovane persona d’Europa a dirigere un’orchestra. Vuol dire che ha una preparazione fuori dall’ordinario.

Amadeus la presenta dicendo che Beatrice vuole farsi chiamare “direttore” e non “direttora o direttrice”. Santa pace! Nel 2021 queste cose, sulla Rai, non si possono certo dire. Anzi, secondo alcuni, nemmeno si dovrebbero pensare.

Nel mondo del “genitore 1 e 2” è proprio una donna, e brava, a dire che il sostantivo debba essere, come normale, declinato al maschile. C’è da svenire.

Google dovrà cambiare la dicitura

Mi immagino la BoldrinA, sdraiatA e svenutA in casA. Proprio lei, fautrice di ministrA e presidentA come avrÀ accoltA questa notiziA.

Poi il direttore Venezi rincara pure la dose: “Per me contano altre cose: la preparazione, il modo in cui si fanno le cose. La mia professione ha un nome che è ‘direttore d’orchestra’”. Gioco, partita, incontro. Il problema è che una mente illuminata che utilizza il buon senso, in questo periodo storico fa molta paura.

Mai che le masse comincino a pensare con la propria testa. Potrebbe essere una catastrofe di proporzioni inimmaginabili.

Per me Sanremo è sempre stato uno spettacolo insignificante, non mi è mai piaciuto. Ma adesso, anche se per un attimo, mi ha regalato un brivido di piacere. Un barlume di speranza in un mondo di vomitevole politically correct che sta creando un razzismo all’incontrario.

VI consiglio di leggere l’articolo del collega Francesco Franco riportato qui sotto, per vedere le reazioni idiote delle donne “democratiche”.

P.S.

Pubblicità della Regione Liguria. Non capisco il perché di voler fare una forzatura mettendo a tutti i costi una coppia gay. Bastava mettere una coppia che non si dichiarasse. Senza stare a indagarne le preferenze sessuali o lo stato civile. Questa voglia di imporci tutto è onestamente logorante. Fuori di testa in Regione Liguria. E la pubblicità, tralasciando le forzature non richieste, ti fa comunque voglia di andare altrove, da quanto è fatta male.

P.P.S.

Achille Lauro. Senza colpi di scena o vestiti eclettici è banale e con una terribile calata romanesca anche nelle canzoni. Citando liberamente Oscar Wilde, Achille Lauro è un tizio decorativo: non ha niente da dire, ma lo dice in modo incantevole. Fuori di testa. E basta.

 

Leggi anche: Le “donne democratiche” discriminano una donna

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