Alfio Krancic, dalla matita alla penna. Il celebre vignettista, noto per la sua graffiante ma sempre garbata satira e ironia, torna alla narrativa con il volume Racconti Pandemoniaci, un agile volumetto di racconti umoristici pubblicato dall’ottima casa editrice La Vela (Lucca), che propone coraggiosamente volumi di ottima fattura editoriale e in netto contrasto con il conformismo e mainstream dominanti.
Il volume di Krancic è stato presentato nei giorni scorsi a Palazzo Medici Riccardi (sala Oriana Fallaci) grazie alla Città Metropolitana di Firenze , da chi scrive e dall’organizzatore di eventi culturali Marco Mazzi. In apertura un intervento di Michele Brancale, capo ufficio stampa della città Metropolitana, che ha ricordato la sua lunga conoscenza e con l’autore e la sua presenza costante nel giornalismo fiorentino e non solo e dal consigliere Alessandro Scipioni, che ha evidenziato l’importanza di una satira mordace ma corretta come quella di Krancic. Tutti i relatori si sono infatti soffermati sulle caratteristiche del volume, composto da racconti quasi sempre brevi che sembrano voler riprodurre in narrativa la fulminea icasticità della vignetta: situazioni paradossali che però affondano nel recentissimo passato e nell’attualità, con accenti surreali che ricordano il Guareschi di Candido, in una vera e propria “dichiarazione di guerra” al woke e al politically correct.
Basta infatti scorrere velocemente l’indice del volume per capirne lo spirito: nel pomeriggio a palazzo Medici – Riccardi è stato lo stesso Krancic a fare da “Cicerone” ai propri racconti: personaggi della politica, del mondo dello spettacolo, influencer e giornalisti “blasonati” entrano in gioco in contesti che se certo fanno sorridere, dall’altro però fanno riflettere e preoccupare.
Si parte con Scuola di antifascismo, primo testo della silloge, che malgrado un curriculum che più sindacalmente e politicamente corretto non si potrebbe, giunto a 46 anni ancora non è riuscito a trovare un lavoro stabile. Di qui la trovata “geniale” di fondare una scuola di antifascismo militante, che entusiasma i vertici del PD che ovviamente la sponsorizzano senza remore. Tra i docenti, nella sezione antifascismo e media, troviamo tra i docenti Lili Gruber e Roberto Saviano, nel settore politico non poteva mancare Ilaria Salis … E così la vicenda decolla attraverso una serie situazioni neppure troppo paradossali, sino al suo imprevedibile finale. Il ciclo di Re Utra ci riporta al clima drammatico e allucinante della pandemia, con la criminalizzazione di chiunque avesse la minima perplessità sul vaccino, Gli sfollati tocca senza remore l’intoccabile tema dei “migranti” …
Sono solo alcuni “assaggi” di un testo tutto da leggere e da meditare, come hanno ribadito i relatori a chiusura della serata, tra gli applausi di un pubblico numeroso e molto interessato.