Dalle Brigate Rosse a Hamas: il pericolo della legittimazione politica

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Dalle Brigate Rosse a Hamas: il pericolo della legittimazione politica

Al tempo del rapimento di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse, si contrapposero due linee politiche riguardo l’atteggiamento da tenere nei confronti dei terroristi.

Vi fu chi predicava la linea morbida finalizzata a incentivare la trattativa volta alla liberazione dell’esponente DC

Chi sposava questa linea riteneva che attraverso un lavoro “diplomatico” con Moretti e soci, Aldo Moro sarebbe stato liberato secondo quanto prevede la Comune logica negoziale. Probabilmente nel caso specifico vi era del vero.

Sono sempre stato convinto che soprattutto alla fine Moro era divenuto ingombrante persino per le stesse BR che se ne sarebbero liberare voltentieri riconsegnandolo alla famiglia

Di contro, vi fu chi sosteneva la linea dura, fra cui il PCI. Il principio era che “non si tratta con i terroristi”. Non si sa quanto sincero fosse questo approccio e quanto invece Moro vivo desse più fastidio a certi esponenti dello Stato.

Ma alla fine non è questo il punto

I sostenitori della linea dura avevano ragione su un punto. Trattare significava conferire legittimazione a una organizzazione terroristica rivestendola di un ruolo politico e quindi indirettamente riconoscendone le battaglie.

In altre parole, significava seppur mediatamente, conferire una forma di legittimità alla lotta armata

Ciò in uno Stato democratico basato sul diritto non era possibile.

Come noto, vinse la linea dura, Moro venne ucciso ma ciò segno’ la sostanziale sconfitta e il tramonto delle BR.

Perché faccio questo preambolo?

Perché oggi viviamo lo stesso tema secondo dinamiche diverse, con riferimento ad Hamas.
Non parlo solo delle trattative di pace in cui viene coinvolta Hamas quale entr governante Gaza.

Ma soprattutto della legittimazione politica che l’organizzazione sta ricevendo in Occidente.

Francesca Albanese dichiara Senza sprezzo del ridicolo che Hamas ha vinto elezioni democraticissime e a Toronto ala stessa organizzazione viene riconosciuto il diritto d’autore circa i filmati dei massacri del 7 Ottobre.

In Canada infatti è stata impedita la proiezione di riprese sul 7 Ottobre che raccontavano come un padre ha cercato di salvare il proprio figlio dalla barbarie dei palestinesi ubriachi di sangue che uccidevano e trucidavano innocenti civili ebrei

Il pretesto per una simile decisione ha, come dicevo, del grottesco. “Hamas non vi ha concesso i diritti sui video” spiegano gli organizzatori della kermesse.

Come se l’organizzazione palestinese fosse un regista qualunque o produttore o l’autore di un’opera cinematografica.
Pare di sognare, ma purtroppo è la realtà.

E non è casuale

A ben vedere, il riconoscimento dei diritti in capo ad Hamas in quanto tale è il frutto malato di una propaganda antisemita che da anni ormai fa strame della verità per offrire in pasto alle masse una ricostruzione allibente della storia e del presente.

La accusa al governo Netanyahu di Genocidio, pulizia etnica, apertheid nei confronti dei palestinesi ha instillato nelle opinioni pubbliche, fino a cristallizzarlo, il ribaltamento della realtà

I palestinesi sono gli oppressi e l’ebreo l’oppressore. Invero, niente di nuovo.

Sono Ottant’anni che si ripete questo mantra con l’avallo soprattutto della sinistra mondiale

Semmai quel che stupisce è che iniziano a cedere anche i tradizionali amici di Israele e una Chiesa cattolica che con Francesco ha toccato i punti più bassi del proprio agire politico.

Ma l’effetto che tutta questa propaganda ha ottenuto e ottiene è palese agli occhi di chi non vuol foderare i propri occhi con il proverbiale prosciutto.

Se Israele è il male assoluto, tutti coloro i quali vi si oppongono traggono una loro forma di legittimazione morale

Poco importa se sono criminali terroristi che il 7 Ottobre hanno trucidato innocenti, vecchi e bambini. L’importante è che siano contro Israele. In fondo, come ci ricorda la Albanese “hanno fatto anche cose buone” Per i più estremisti infatti Hamas è una organizzazione resistenziale che combatte l’occupazione, e il massacro del 7 ottobre si inquadra in questa lotta partigiana .

Dai più moderati, il 7 Ottobre viene semplicemente ignorato, completamente pretermesso, considerato tutt’al più una piccola parentesi della cui memoria occorre disfarsi il prima possibile

Se osserviamo quanto dichiarano gli esponenti della sinistra cosiddetta moderata, il 7 Ottobre non esiste più. Non viene mai citato. Gli ostaggi ancora in mano all’organizzazione terroristica ignorati completamente nonostante video e foto.

LluiSe queste sono le premesse, chi può realmente meravigliarsi se Hamas diventa addirittura soggetto di diritto privato mentre di Israele si invoca l’esclusione dalle competizioni sportive

Ecco quale è il background in cui si è verificato il grottesco evento di Toronto. Ascrivere ad Hamas il diritto d’autore sui filmati dei massacri significa legittimare l’organizzazione quale soggetto destinatario di diritti di proprietà intellettuale su fatti che costituiscono reato agli occhi di qualunque ordinamento liberale.

In altre parole significa dire legittimare una capacità giuridica di Hamas secondo i canoni del diritto civile, al pari di chiunque altro soggetto privato o collettivo.

Possibile che tutto ciò non scuota le coscienze di chi ancora conserva un minimo di onestà intellettuale ?

Possibile che non si accorgano costoro dei bias cognitivi di cui sono vittime e prede?

Possibile che tutto ciò non faccia schifo?

Per quando mi riguarda, rimango ancorato alla vecchia linea dura, quella sposata anche dal PC ai tempi di Moro: con i terroristi non si tratta!

Non sono soggetti di diritto se non nelle aule dei Tribunali internazionali, e certamente non sono soggetti di diritto privato.

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