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Dalla Leopolda al Trentino

di Paolo Sebastiani
9 Marzo 2020
In Politica
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Dalla Leopolda al Trentino
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Eppure a marzo nel collegio di Bolzano – non a fare l’educanda ma la capolista blindata – ci avevano messo la Maria Elena nazionale. Una che in effetti la zona la frequenta, ogni tanto. Non è che non si sia mai vista da quelle parti, come sosteneva qualche maligno, che ci abbia messo piede solo in campagna elettorale, a giugno era di nuovo ad abbracciare i suoi elettori. Che cara, si è fermata addirittura per una settimana. Peccato che Meb si sia tappata nell’Hotel Palace di Henri Chenot, il celebre mago delle diete vip, senza mettere mai piede fuori. Voleva tornare in forma smagliante per gli elettori, evidentemente. 

Direi che in quanto a magie duo Renzi-Boschi non è secondo ha niente da invidiare a Chenot. I voti spariscono più velocemente die chili di troppo. Oggi alle elezioni in Trentino-Alto Adige ha stabilito un nuovo record: 3,8%. 

Un paio di giorni fa Renzi, salito sul palco della kermesse piddina a Firenze, aveva esordito con un profetico: “E anche quest’anno alla Leopolda non c’è nessuno!”. Per la gioia degli estatici spettatori.

Sarà forse il caso di notare che la Stazione Leopolda ha una capienza massima di 1.200 persone? Capienza che con l’allestimento scende a 900 persone. Novecento. Ci arriva anche Gerry Calà con il tour “Non sono bello…piaccio!”, a questi numeri. 

Mi pare che il responso delle urne è che non sei bello e non piaci. 

Un briciolo di umiltà, quella mai. La Lega sbanca anche stavolta.

E dire che le occasioni di riflessione a suon di batoste non sono mancate negli ultimi tempi.

Forse, caro Renzi, prima di rilanciare con l’accattivante slogan “Ritorno al futuro”, sarebbe il caso di dare un’occhiata al recente passato. 

Gerry Calà la scorsa settimana ai microfoni di Radio 2, ha detto: «Non faccio più cinema perché dicono che puzzo di morto». Varrà anche per la politica?

Tags: IN EVIDENZAMATTEO RENZIPD
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