Crozza non fa ridere più nessuno. È un dato di fatto.
Ma quando un comico invece di essere ridicolo se ne ricopre, e fa addirittura arrabbiare, forse è meglio appendere la maschera al chiodo.
Maurizio Crozza, nella nuova puntata di “Fratelli di Crozza” in onda tutti i venerdì in prima serata su NOVE, ha indossato ieri i panni del generale Figliuolo.
Ironizza sul medagliere, insulta la gloriosa uniforme degli Alpini.
E mette a testa in giù il brevetto di Para’.
Il nuovo commissario all’emergenza Covid nella versione Crozza si presenta pieno zeppo di medaglie e intento a chiamare quotidianamente chiunque da Bonaccini alla Gelmini fino a Binotto per ben 712 volte in un giorno.
25 milioni del vaccino Johnson, a cui aggiungerne altrettanti “dall’altro Johnson”.
La bandiera al contrario e il brevetto di Paracadutista
La uniforme è zeppa di spille e nastrini.
Per chi non lo sapesse i nastrini sono pezzetti di nastro delle medaglie che un militare si è guadagnato.
Vengono portati sul taschino sinistro.
Crozza li fa proliferare, componendo con essi la bandiera italiana più volte.
Sempre al contrario, da buon esponente della sinistra antitaliano quale è.
Ma il gradino basso sta sul taschino destro del “Generale”.
Le ali da Paracadutista, che ogni Para’ italiano indossa con orgoglio ed onore al termine dell’addestramento e dei lanci previsti.
Ali da Paracadutista, che per una certa sinistra son tutti “fassisti”.
E quindi Crozza lo mette al contrario, a testa in giù.
Chi è spietato e malfidato, come chi scrive, verso la pseudo cultura sinistrorsa non può che recepire l’accenno a Piazzale Loreto.
Accostando gli eroi di El Alamein al regime, perché colpevoli di battersi contro gli alleati, come il contingente in Russia peraltro.
Complimenti a Crozza. Che non fa ridere più nessuno, ed invece di ironizzare insulta.
Che venga su un C130 a saltare con i Para’, poi vediamo quanto è “coraggioso”.
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