Cinque deputati hanno preso il bonus di 600 euro. Non gli bastavano i 12mila poverini

BONUS

Cinque eroi dell’emiciclo hanno avuto il coraggio di chiedere il bonus all’Inps per le partite Iva. Perché, diciamocelo, con 12.439 euro netti al mese non si sbarca il lunario. Grazie all’aggiuntina del bonus i 5 parlamentari sono arrivati a 13.039 per due mesi. Un aiutino essenziale per i nostri parlamentarini.

Alle rivelazioni del quotidiano Repubblica è seguita una bufera di polemiche dei colleghi.

Per il presidente della Camera Roberto Fico “è una vergogna: questi deputati chiedano scusa e restituiscano quanto percepito. È una questione di dignità e di opportunità. Perché, in quanto rappresentanti del popolo, abbiamo degli obblighi morali, al di là di quelli giuridici. È necessario ricordarlo sempre”.

Luigi Di Maio, ministro degli Esteri e fino a gennaio capo politico del Movimento 5 Stelle, su facebook commenta: “È vergognoso. È davvero indecente. I nomi sono coperti dalla legge sulla privacy. Bene, siano loro allora ad avere il coraggio di uscire allo scoperto. Chiedano scusa agli italiani, restituiscano i soldi e si dimettano, se in corpo gli è rimasto ancora un briciolo di pudore”. E “non in importa di quale forza politica” siano.

La viceministra all’Economia, Laura Castelli, dal canto suo chiede che “si intervenga presto per capire chi ha richiesto i bonus”. E sottolinea: “Quando abbiamo pensato a questi provvedimenti, li abbiamo scritti per aiutare chi davvero stava soffrendo, chi si era ritrovato di colpo in difficoltà, chi ne aveva bisogno davvero”.

Dal fronte Pd parla per ora solo il vicepresidente del Gruppo alla Camera Michele Bordo: “La richiesta è davvero inqualificabile. Spero che restituiscano subito i soldi o che il Presidente Roberto Fico trovi immediatamente la maniera per porre rimedio a questa ingiustizia, che è uno schiaffo enorme nei confronti di chi ha realmente bisogno, specie dopo l’emergenza sanitaria”.

Il deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato, Giorgio Mulé, esprime “perplessità e sconcerto, per tacere della vergogna”. E ricorda: “Molti di noi, nei mesi dell’emergenza e non solo, hanno destinato in tutto o in parte l’indennità di parlamentare in favore di chi era in difficoltà o lottava in prima linea. Accanto a noi c’era invece qualcuno che senza alcun rispetto ha intascato il bonus”. Ora “chi ha usufruito del bonus esca volontariamente allo scoperto e spieghi se, magari e auspicabilmente, si è trattato di un errore dovuto allo zelo di un consulente. Non c’è alcun segreto da proteggere né alcuna privacy da tutelare nell’attività di un parlamentare”.

A scoprire gli svergognati è stata la Direzione centrale Antifrode, Anticorruzione e Trasparenza dell’istituto previdenziale, scrive Repubblica. I parlamentari italiani godono anche di svariati benefit. Si va dai trasporti gratis ai 3mila euro per le spese telefoniche, fino all’assistenza sanitaria.

Sinceramente mi fanno solo pena. Si sono dimostrati dei pezzenti molto ben remunerati. La miseria o la ricchezza di un essere umano non la fanno certo i quattrini. Lorsignori ne hanno data ampia dimostrazione.

Tanto che ci siete, perché non andate a mangiare alla Caritas? Così vi risparmiate i soldi del pranzo.

 

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