Chiesa e Massoneria e la difficile via del dialogo

Chiesa e Massoneria e la difficile via del dialogo

Tra Massoneria e Chiesa Cattolica i rapporti sono sempre stati tesi. Anzi burrascosi.

Fino alla fine degli anni ’70 era ancora prevista la scomunica per chi indossava guanti e grembiulini

Successivamente la pena è stata commutata in “peccato grave”. Ancora oggi Papa Francesco ha ribadito il concetto: chi frequenta logge e templi massonici non è bene accetto ai sacramenti ecclesiastici. Un “no” ancora oggi netto e drastico. La Chiesa apre le braccia a tutti ma se sei un iniziato non sei bene accolto. Viceversa non funziona cosi’: il massone può abbracciare qualsiasi religione, purchè tollerante e rispettosa della libertà e della fratellanza universale. E tanti sono i fratelli e le sorelle massoni che hanno fede cattolica e che, non palesandosi, si recano a messa ogni domenica.

Eppure qualche timido segno di disgelo sta arrivando

O almeno. E’ stato aperto un piccolo varco nella comunicazione. A Milano, Chiesa e Massoneria si sono incontrati in un seminario di riflessione alla Fondazione Ambrosianeum.

Presenti le piu’ alte cariche ecclesiastiche

Mons. Delfini in testa, che assieme al Prof. Suchecki della Pontificia Facoltà Teolofica Buonaventura, hanno espresso i pronunciamenti della Chiesa dal 1917 al 1983 nei confronti della Massoneria. Una lunga serie di disposizione e divieti che tuttavia non hanno impedito alle istituzioni massoniche di proliferare in Italia.

Dall’altra parte, schierate, le tre piu’ partecipate obbiedienze italiane

Bisi, Gran Maestro del Gran Oriente di Italia, obbedienza solo maschile che vede circa 20.000 fratelli “lavorare” tra le colonne, ha trattato l’argomento “Massoneria tra Ratzinger e Bergoglio”.

Il gran Maestro e Gran Commendatore Romoli della Gran loggia degli A.L.A.M, obbedienze mista, ha avuto invece il compito di definire la questione “Essere stati è la condizione per esserci”. Infine Venzi, della Gran Loggia Regolare, è intervenuto sul tema “Libera muratoria, l’ultima eresia”.

Il seminario di fatto è stato un pubblico dibattito per fare il punto della situazione sulla possibilità di un dialogo fra i cattolici e massoni, tema trattato in particolare dal Direttore dell’Osservatorio sul Pluralismo religioso Giuseppe Ferrari.

In tutti gli interventi si è posto l’accento sul valore massonico di crescita morale e spirituale dell’individuo e della differenza nella trattazione di verità dogmatiche, che di fatto sono alla base dell’uomo di fede della Chiesa.

Il massone è l’uomo del dubbio che prevede, tramite percorsi personale, di arrivare a “edificare templi alla virtu'” e con la finalità di lavorare per il bene della Patria e e dell’Umanità.

La Chiesa Cattolica prevede un percorso salvifico dell’Uomo, il quale ha il compito di percorrere in maniera coerente con la dottrina cattolica la vita terrena per ottenere poi, nella vita ultraterrena, la contemplazione della potenza divina.
Due posizioni inconciliabili fra di loro.

Difficile trovare un comune denominatore se non nelle prospettive di crescita e di progresso della civiltà contemporanea

E’ stato Mons Stagliano’, Presidente della Pontificia Accademia di Teologia, a elencare le motivazioni delle inconciliabilità tra Chiesa e Massoneria. Da un lato la Croce di Cristo, dall’altro il Grande Architetto dell’Universo, due figuri potenti e assai diverse che catalizzano il desiderio di spiritualità di chi li contempla.

Il seminario, interessante e istruttivo, non è arrivato a nessuna conclusione

Nessun documento è stato redatto, nessuna riavvicinamento delle due istituzioni si è ravvisato. Ogni istituzione è rimasta fedele alle sue convinzioni.
L’incontro è statta solo di una occasione di comunicare le reciproche posizioni, di comprendere il diverso approccio spirituale, i riti e le modalità degli opposti percorsi exoterici/esoterici che dividono Chiesa e Massoneria.

Spetta al Cardinale Coccopalmerio chiudere i lavori. Alla fine ognuno rientra nei propri luoghi e con le proprie idee, senza un apparente risultato

Ma il tentativo di dialogo, dopo anni di assoluta incomunicabilità finalmente c’è stato ed è un primo, enorme, passo avanti.

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