Bielorussia: si rafforza l’asse tra Putin e Lukashenko

Bielorussia

Secondo quanto riportato da Sputnik si starebbe rafforzando l’asse tra Vladimir Putin ed Alexander Lukashenko. I due presidenti, nei giorni scorsi, si sono intrattenuti in una conversazione telefonica durante la quale sarebbe emersa una importante novità. La Russia di Putin, qualora la Bielorussia si rivolgesse all’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva, fornirà assistenza per sventare ogni tentativo di minaccia esterna.

Scenari di guerra Russia-NATO?

Il presidente Lukashenko, qualche giorno fa, durante una riunione presso il Centro di gestione strategica del ministero della Difesa bielorusso ha dichiarato di non avere altri obiettivi se non quello di preservare uno Stato indipendente e stabile. A queste affermazioni sono seguiti gli ordini di trasferimento di una brigata d’assalto aereo dalla regione di Vitebsk (nord-est) alla regione di Grodno, ai confini con Polonia e Lituania. Vicino al confine occidentale bielorusso, per l’appunto, sarebbe in atto un rafforzamento delle forze militari NATO. Il tutto confermato dal rapporto “Sicurezza internazionale ed Estonia”, preparato dai servizi segreti estoni. Secondo il documento la Russia sarebbe pronta ad una guerra contro la NATO qualora in Bielorussia si verificasse una “rivoluzione colorata”.

In seguito alle recenti elezioni presidenziali vinte dal presidente in carica Alexander Lukashenko con oltre l’80% delle preferenze, la Bielorussia è precipitata in una serie di scioperi e proteste di massa. L’accusa, ancora tutta da verificare, sarebbe quella di aver raggiunto il risultato per mezzo di brogli elettorali.

La Bielorussia, ricordiamolo sempre, rimane comunque uno stato sovrano che ha il sacrosanto diritto di sbrogliare le proprie beghe interne senza la necessità di ingerenze esterne. Quest’ultime, qualora la situazione dovesse precipitare, non lascerebbero incurante la Federazione Russa. L’auspicio, pertanto, rimane quello secondo cui le parti in gioco riescano a trovare una giusta mediazione. Obiettivo: evitare degli inutili focolai di guerra in un’area geografica già messa a dura prova negli anni precedenti.

 

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