Avanti con la commissione per Emanuela

Il governo vuole fare chiarezza

Aveva suscitato forti polemiche la notizia, infondata, di una presunta pressione del Sottosegretario Alfredo Mantovano, per rinviare il voto su una commissione parlamentare per il caso di Emanuela Orlandi. La ragazza con cittadinanza vaticana, scomparsa nel 1983.

La polemica

Erano circolate delle illazioni, sulla richiesta formulata dal sottosegretario all’interno Nicola Molteni, di un per approfondimenti, del voto della commissione Affari Costituzionali, sull’istruzione di una commissione bicamerale di inchiesta sul caso di Emanuela Orlandi.

In realtà il rinvio era dovuto ad alcune ragioni meramente tecniche, e la votazione è stata calendarizzata per il prossimo 20 marzo.

Nazario Pagano, Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, ha precisato le problematiche di natura tecnica che hanno posticipato il voto odierno, ossia l’assenza dei pareri del ministero di grazia e giustizia sugli emendamenti pervenuti.

” Non c’è stata alcuna sollecitazione da parte di esponenti del Governo, men che meno del Sottosegretario Mantovano. La Commissione Affari Costituzionali, pertanto, proseguirà con i suoi lavori in modo da rispettare i tempi previsti dalla Conferenza dei Capigruppo per l’approdo in Aula del provvedimento, cioè il 20 marzo”; ha precisato l’On Pagano.

La nota di Palazzo Chigi

Una nota diffusa nel pomeriggio, proprio dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri , è stata diffusa nel pomeriggio.” In relazione ad indiscrezioni circolate su alcune testate riguardanti il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano; e un suo presunto ruolo nella sospensione dell’esame del disegno di legge istitutivo della bicamerale per procedere a ulteriori approfondimenti sul caso Orlandi, si sottolinea che queste sono prive di ogni fondamento.

Al contrario, il Sottosegretario Mantovano di recente ha incontrato il fratello di Emanuela Orlandi manifestando la piena disponibilità del governo per tutto ciò che può fare piena luce sulla vicenda”.

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