Aurora Ramazzotti chiede di rispettare il suo silenzio: accontentiamola, prima che le passi

accontentiamola
Accontentiamola per l’ultima volta. Poi dimentichiamocene. Lo chiede lei, e -aperte le virgolette -indirettamente- chiuse le virgolette, fa parlare una volta in più di sé. Il fenomeno Aurora Ramazzotti andrebbe studiato nelle scuole per aspiranti “famosi per essere famosi”. Generone lanciato, vent’anni orsono, da Nicole Richie, figlia adottiva del cantante Lionel Richie, che fu lanciata dal programma The Simple Life, dove la vedevamo alle prese con la vita di tutti i giorni, insieme all’ereditiera Paris Hilton.
Di quella definizione andava quasi fiera: non cantava, non ballava, non conduceva. Ma aveva un bel cognome di peso a Los Angeles che le assicurava di saltare le file nei locali, e amici abbastanza famosi per fare della sua vita un reality. Nota: Instagram non esisteva. Oggi è tutto più semplice. Aggiornandoci sulla bio della socialite americana, oggi leggiamo che di mestieri ne ha più di uno: attrice, stilista, scrittrice e cantante. Ha imparato tutto, partendo dal traguardo, ossia la celebrità.

Purché se ne parli

La Ramazzotti è cintura nera dell’arte di far parlare di sé: non passa giorno che non se ne inventi una. Attività che prende seriamente e che alimenta un numero sempre più crescente di follower che vogliono sapere se ha preso un etto o se si è schiacciata un brufolo, se è seccata di esser definita figlia d’arte o se è ancora un personaggio in cerca d’autore.
Tutto documentato ogni singolo minuto, in un reality che non ha il minimo costo di produzione ma che dà da mangiare a giornalisti, influencer, opinionisti, noi compresi. Eppure un talento, a prescindere ce l’avrebbe: una buona capacità di condurre con spontaneità, di lanciarsi in opinioni ben più originali di chi vende le opinioni a peso d’oro. Ma se ne sta lì, imprigionata nei frame delle storie che posta, nei tweet che sforna con la capacità di un’agenzia stampa. Senza risparmiarsi mai.
Poi, a un certo punto (notizia lanciata in primis da Chi) decide di riprodursi, e per un paio di giorni sparisce. O meglio, tace. E vede che pure il silenzio, nel suo caso, fa notizia. E giù quindi di colpi acchiappalike: “Ho sempre parlato di tutto, ma stavolta rispettate il mio silenzio. Ogni cosa a suo tempo” ha fatto sapere in occasione del concerto del padre Eros Ramazzotti a Siviglia.
Come, quando, e quanto parlare, lo decide lei. Sperando che la discrezione sulla gravidanza sia una scelta e non una paura, accontentiamola. E torniamo a parlare di lei quando finalmente, farà qualcosa nel mondo del lavoro. O quando diventerà mamma. Tornando a trattarla, per adesso per quello che è: una figlia.
Nicola Santini per https://www.lidentita.it/

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