ANTIFASCISTI DIVERSAMENTE FURBI

ANTIFASCISTI DIVERSAMENTE FURBI

L’antifascismo è stata una cosa seria, storicamente e culturalmente, e ha segnato indubbiamente la nascita della nostra repubblica dalle ceneri della seconda guerra mondiale.

Poi, certo, c’erano antifascisti che volevano recuperare il regime di libertà conculcato nel ventennio, e antifascisti che sognavano di vendere l’Italia a un altro regime, quello comunista persino peggiore di quello che combattevano

Ma vabè non stiamo a sottilizzare …
Erano tuttavia mediamente soggetti dotati di una certa caratura intellettuale e politica, forgiati nei partiti di massa, passati attraverso le forche caudine della repressione violenta e poi dal fronte.
Insomma, oggi, con un termine volgare, potremmo dire che era “gente con le palle” e intelligente.

Retaggio che evidentemente nel corso del tempo si è progressivamente sfilacciato consegnando alla storia i loro eredi che sono tutt’altro che palluti ed evidentemente ben poco intelligenti

Oggi infatti imperano gli antifascisti senza il fascismo, quelli a cui piace vincere facile, quelli che il fascismo se lo devono inventare per avere una ragione (politica) si esistere. Basta fare qualche post sui social, qualche dichiarazione ad effetto e la patente di democratico antifascista viene consegnata con i punti …della coop naturalmente

D’altra parte da un paese che non ha mai fatto i conti con il fascismo e l’antifascismo non è che ci si può aspettare molto di meglio di queste macchiette, showgirl di un comodo avanspettacolo di quart’ordine e parodia della Storia

Ebbene gli strali di questi nani che hanno deciso di scendere dalle spalle dei giganti per mettersi in proprio (con scarsi risultati) si lanciano contro tutto ciò che devia dal loro progressismo di fantasia, osando addirittura esprimere concetti “diversi”, scomodi e persino estremi. Ogni cosa che non collima con la loro visione del mondo diventa fascismo.

Orfani di una dittatura contro cui combattere – salvo poi adorare le dittature vere – se le inventano a ogni piè sospinto

Ed è così che la casa editrice Passaggio al Bosco diviene il nemico numero uno in queste settimane in preparazione della fiera romana del libro “Più libri più liberi”. Qualcuno ha osato concedere, previa regolare domanda e conseguenti adempimenti burocratici, uno spazio in fiera a Passaggio al Bosco.Uno stand in cui esporre le opere edite .

E dunque scandalo! Apocalisse culturale! Debacle morale! Mai i libri fascisti (o presunti tali) in Fiera

Le erinni del pensiero unico dominante si scatenano sfoderando i denti feroci della repressione culturale e aizzando le fauci censorie degne del miglior Ministero della Verità.

La cultura non si tocca

Deve rimanere monopolio della sinistra. Guai a esporre un punto di vista diverso.La tolleranza ha un limite, dice qualcuno, scomodando persino Popper. Insomma certi libri non devono circolare, non possono essere esposti (curiosa teoria in tempi di vendite online dove ciascuno trova ciò che maggiormente lo aggrada).

Quel che conta è il simbolo

Il palcoscenico che l’antifascismo da operetta può utilizzare per lanciare i propri indignati strali. La censura muove i propri passi in modo spietato ma poiché nella costituzione (antifascista Ca va sans dire) la libertà di pensiero è tutelata, non si può certo impedire che Passaggio al Bosco abbia il proprio spazio.

E allora di fronte a questo asserito “fascismo”, come i loro nonni e bisnonni, decidono un nuovo Aventino. Zerocalcare (chi??) dichiara solenne che non andrà alla Fiera perché non condividerà spazi coi fascisti.

Credo che se ne faranno una ragione in tanti compreso chi scrive

Augias che altre frequentazioni culturali non le ha mai disdegnate, si scopre intollerante o meglio tollerante con limite. E via andare. Le case editrici “rosse” – magari quelle che non si sono fatte scrupoli a pubblicare libri di brigatisti o di antisemiti – attaccheranno ai loro stand drappi rossi (che fantasia!!!)a per protesta (..e sticazzi si può dire?). E così via …

Ma mentre costoro vivono nel loro mondo di fantasia dove si improvvisano membri di un CLN permanente, poi c’è la realtà quella vera, impietosa

Altrove ho scritto che fossi in qualcuno di Passaggio al Bosco mi farei grassisime risate per la pubblicità gratis che questa vicenda sta loro procurando. I migliori alleati di questi additati fascisti (lo saranno davvero , boh?) sono proprio i presunti antifascisti che stanno regalando gloria insperata a chi voleva semplicemente esporre i propri libri e si ritrova adesso sotto le luci della ribalta nazionale perennemente indignata ma in modo selettivo .

Probabilmente se nessuno alzava la voce, avrebbero esposto, con un successo variabile e poi tutto sarebbe tornato come prima

Ma invece no. La cassa di risonanza antifascista ha regalato un discreto palcoscenico tanto che si prevede che lo stand incriminato sarà uno dei più visitati.

Curiosa questa tendenza masochista dei sedicenti antifascisti che fa il gioco di chi si vuole contestare. Mi ricorda la vicenda del Gen. Vannacci che deve la Sua popolarità allo starnazzare esagitato delle prefiche sinistre che hanno propagandato il suo libro “Il mondo al contrario” oltre ogni più rossa previsione. Da semisconosciuto è diventato europarlamentare.

Un’ottima strategia quella di Zerocalcare (chi?) e compagni. Se tanti mi dà tanto, Passaggio al Bosco diventerà famosa quanto Feltrinelli (casa editrice fondata da uno che flirtava col terrorismo rosso).

Bene, bravi, bis!!

Continuate così che andate bene.
In questa fiera del BDSM culturale, il meglio è Emanuele Fiano che, censurato dai kompagni pro pal a Ca’ Foscari, ha ribaltato la censura su Passaggio al Bosco dimostrando di aver poco inteso cosa gli era successo. Lo sospettavamo eh, dato che aveva dato colpa al fascismo pure della censura comunista di cui è stato vittima. E per l’eterogenesi dei fini, da censurato aspira a divenir censore.

Non ci sono parole!

Ora, giusto per riportare le cose sul giusto binario, chi invoca la libertà la dovrebbe invocare per tutti. Amici e nemici. Altrimenti dove va a finire la superiorità morale di cui si fregiano? Diventerebbe una bella “paraculata” questa libertà se fosse selettiva.
Noi invece crediamo che la libertà sia una cosa seria e continuiamo pervicacemente a ritenere che le idee si combattono con le idee (certo bisognerebbe averle, e Zerocalcare e Company non brillano da questo punto di vista).

E continuiamo a pensare che chi utilizza metodi fascisti sia fascista

D’altra parte c’era chi, molto più saggio di chi scrive, sosteneva che al mondo ci sono due tipi di fascisti, i fascisti e gli antifascisti.
Magari aveva ragione

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