Antifa, ma con la carta di credito

antifa

Antifa, una sigla che in alcuni paesi (USA) ti identifica come gruppo di matrice terroristica. In italia (la “i” minuscola è assolutamente voluta) sono considerati ragazzi con dei valori. Questione di percezioni.

Gli Antifa sono spesso gli artefici degli imbrattamenti dei muri delle vostre città, Sono quelli che sfasciano le vetrine durante i cortei. Che di devastano la macchina, simbolo del potere capitalista. Sono quelli che hanno massimo 30 anni ma sembra che sappiano tutto del fascismo. E magari nemmeno hanno letto un libro.

Sono ragazzotti con troppo tempo a disposizione. E alcuni anche con troppi denari nelle tasche. Questi denari oggi li hanno incastrati. Almeno uno di loro.

Tale A.M., anni 21 e membro (in questo caso ogni accezione del termine si rivela corretta) del gruppo antifa milanese LUME (laboratorio universitario metropolitano) a giugno aveva imbrattato di rosso la statua del grande giornalista Indro Montanelli, reo di essere fascista, stupratore e negriero. Questo avvenne nei giardini Palestro di Milano.

il gruppo LUME aveva rivendicato l’atto con questo delirante comunicato: “Crediamo che figure come quella di Indro Montanelli siano dannose per l’immaginario di tutti e in una città come Milano, medaglia d’oro alla Resistenza, la statua di Indro Montanelli è una contraddizione che non possiamo più accettare“. Meno canne, ragazzi.

L’elettronica, però, non ha parte politica. Specialmente se usi una carta di credito per comprare le bombolette di vernice rossa usate per deturpare la statua. E quindi, caro A.M., anni 21 professione fesso, ti sei fatto beccare con le mani nella marmellata. Tu che dovresti rifuggire dal vil denaro elettronico. Inetto.

Quelle parole cretine “razzista, stupratore” sono costate care a A.M.: di carta di credito e di fedina penale. Poi si sa, un giudice compiacente gli darà una pacca sulla spalla dicendogli: non farlo più. Questa è l’italia.

 

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