Angela Merkel getta la spugna

BERLIN, GERMANY - NOVEMBER 28: German Chancellor and Chairwoman of the Christ Democrats Party (CDU) Angela Merkel adress the media during a press conference following the summit on diesel emissions with Mayors of the most polluted German cities on November 28, 2017 in Berlin, Germany. (Photo by Michele Tantussi/Getty Images)

È la fine di un’era. Dopo 18 anni alla guida della Cdu Angela Merkel getta la spugna e contrariamente a quanto annunciato ancora poche settimane fa non si ricandiderà più alla presidenza dei cristiano-democratici. Con questa clamorosa decisione, annunciata questa mattina nel corso di una riunione del direttivo del suo partito nella Konrad Adenauer Haus di Berlino, Angela Merkel trae le conseguenze personali dalle drammatiche sconfitte elettorali subite dalla Cdu alle amministrative in Baviera e in Assia e apre la strada ad un ricambio generazionale ai vertici del centro-destra. Ancora non è chiaro se il suo ritiro dalla presidenza della Cdu proceda o meno anche una sua eventuale rinuncia all’incarico di cancelliera. In passato Angela Merkel aveva sottolineato in più occasioni l’inseparabilità dei due incarichi. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa dpa però, Angela Merkel sarebbe intenzionata a restare ancora cancelliera. 

 

Il – o la – nuova presidente dell’Unione cristiano-democratica verrà eletto nel corso del prossimo congresso generale del partito in programma ad Amburgo ai primi di dicembre. Ancora non è chiaro però chi potrebbe assumere in futuro la presidenza del partito guidato da Angela Merkel fin dal lontano aprile del 2010. Sotto la sua presidenza la Cdu si è trasformata in una forza politica di centro d’ispirazione moderata e liberale, secondo alcuni anche fin troppo riformista e troppo poco conservatrice. Soprattutto la sua decisione di aprire nell’estate del 2015 le frontiere tedesche a quasi un milione di profughi provenienti prevalentemente dalla Siria, dall’Afghanistan e dall’Iraq, ma anche altri provvedimenti come la fuoriuscita del paese dall’energia nucleare, l’abolizione del servizio militare obbligatorio o il suo via libera ai matrimoni tra coppie dello stesso sesso, avrebbero favorito l’ascesa di un nuovo partito di destra come l’Alternative für Deutschland. La formazione populista di destra è presente nel frattempo in tutti e 16 i parlamenti regionali tedeschi e alle politiche dell’anno scorso è entrato per la prima volta nel parlamento federale (Bundestag) col 12,6% delle preferenze.  

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