Al Pd per il Conte-bis vanno bene proprio tutti: antisemiti, teorici della sostituzione etnica e amici del clan Spada

In tempi di inciuci non si può buttare via nulla. Il premier incaricato Giuseppe Conte deve incassare la fiducia e, specialmente al Senato dove i numeri sono più stretti, la nuova alleanza Pd-M5s deve contare su tutti i voti, ma proprio tutti. Nella maggioranza demo-grillina entrano quindi entusiasti, anche un certo numero di voti più o meno imbarazzanti, per un democratico.

Anche se i palati del Pd sono diventati assai di bocca buona. Ieri, per esempio, a fare campagna elettorale alacre per il sì sulla piattaforma Rousseau all’accordo Pd-M5S era nientemeno che uno dei nemici più fieri del Pd, uno dei sostenitori più cruenti delle politiche migratorie Salvini-Casaleggio-Di Maio, soprattutto uno che posta sui social link ai protocolli dei Savi di Sion, testo cardine dell’antisemitismo novecentesco. Certo, sì, Elio Lannutti.

La maggioranza Pd-M5S ha bisogno anche del suo voto. Di uno che scriveva, contro le Ong: «Le Ong finanziate da Soros e altri ideologhi della sostituzione etnica, oltre ad essere bandite dovranno essere affondate. Tolleranza zero!». Di uno che, come si diceva, postò i Protocolli antisemiti, classico falso della polizia segreta zarista, l’Ochrana, e per questo è stato denunciato dalla Comunità ebraica romana. Il Pd si deve bere pure questo. Lannutti che scrive: «Io voto sì, Perché dobbiamo essere grati al grande Beppe Grillo, fondatore e lucida guida suprema del M5S, votando SI sulla piattaforma Russeau, scegliendo il male minore». Bene.

Passiamo avanti. Sempre a palazzo Madama siede, pienamente riabilitato, un tale senatore M5S di nome Emanuele Dessì: anche il suo voto non potrà essere buttato, specie se ci dovessero essere defezioni. Chi è Dessì? Un uomo che finì al centro di uno scandalo perché sui social apparve un suo video in cui balla con Domenico Spada, ex campione mondiale di boxe dell’omonima famiglia criminale di Ostia, condannato in primo grado a 7 anni per usura.

Apparvero anche dei post Facebook nei quali tra le altre cose ci informa che per la terza volta ha «dovuto» menare un ragazzo romeno. Bene. Oggi Dessì dà consigli al nuovo governo su come gestire i flussi migratori: «Io sono un fautore di questo cambio di campo di gioco. Era chiaro ormai da tempo, prima che cadesse il rapporto tra i vertici, che la discussione fra noi e la Lega fosse un po’ strozzata: si doveva stare attenti a non toccare certi dogmi e certi argomenti che personalmente non ritengo nemmeno degni di nota».

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Tornerà utile anche Alberto Airola, super falco No Tav, che però fino a ieri ha votato per il governo Salvini anche sul secondo decreto sicurezza («non voterò contro la Lega», ammise), con la motivazione che la politica «è sangue e merda, mi sovvengono le parole di Rino Formica» (povero Formica).

E che dire di Barbara Lezzi, una delle strateghe economiche grilline, forse la più dileggiata di sempre dal pd, perché disse, un’estate, che il Pil era salito per via del caldo e delle tante vendite di condizionatori? Sicuramente sarà molto utile anche lei per la finanziaria dello statista Conte.

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