Accordo Putin-Erdogan: è tregua ad Idlib

Accordo a Mosca: è tregua ad Idlib. Dopo un incontro durato oltre 6 ore tra Putin ed Erdogan è ufficialmente entrato in vigore il cessate il fuoco nel nord della Siria. Il Presidente russo, come auspicato, ha giocato nuovamente il ruolo di grande arbitro uscendo dal vertice con alcuni punti a suo favore. In particolar modo spicca quello relativo al controllo dell’autostrada M4, strategicamente fondamentale per ricollegare le città di Aleppo e Latakia. L’ultima porzione di Siria ancora occupata dai terroristi sostenuti da Ankara è adesso tagliata a metà, con il loro raggio d’azione ulteriormente ristretto. L’accordo raggiunto contribuirà anche, per adesso, ad alleggerire la pressione di immigrati sulla Grecia. 

 

I PUNTI DELL’ACCORDO

  1. Cessate il fuoco sull’attuale linea di contatto dalla mezzanotte del 6 marzo e mantenimento dello status quo (tutti i territori riconquistati recentemente dall’Esercito arabo siriano restano ovviamente sotto il controllo di Damasco)
  2. Russia e Turchia creano un corridoio di sicurezza largo sei chilometri a nord e sud dell’autostrada M4 libero dai terroristi (recuperando senza l’uso delle armi un’arteria fondamentale sia militarmente che commercialmente)
  3. Russia e Turchia a partire dal 15 marzo iniziano il pattugliamento congiunto lungo l’autostrada M4 

PUTIN

Il Presidente russo ha parlato alla fine dell’incontro, annunciando l’accordo sulla cessazione delle ostilità in Idlib con il mantenimento dello status quo, affermando che l’accordo riafferma l’impegno a rispettare la sovranità della Siria, oltre a proseguire nella lotta al terrorismo.

“È stato raggiunto un accordo su un documento comune sulla cessazione delle ostilità in Idleb in questo status quo”, ha detto Putin ai giornalisti in una conferenza stampa dopo aver parlato con il capo del regime turco Erdogan, dicendosi fiducioso affinchè “questi accordi servano da buona base per mettere fine alle ostilità a Idlib, pongano fine alle sofferenze della popolazione civile e alla crescente crisi umanitaria e creino le condizioni per continuare il processo di pace in Siria”.

Putin ha ribadito anche la necessità di rispettare l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale della Siria.

Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, da parte sua, ha affermato che il documento prevede la cessazione delle ostilità sulla “prima linea attuale” a Idlib dalla mezzanotte del 6 marzo 2020 e che stabilisce un passaggio sicuro con una profondità di 6 km lungo la strada M4 da Saraqeb (appena riconquistata dall’esercito siriano) a Lattakia road.

Anche Lavrov ha aggiunto che la Russia e la Turchia, alla luce del memorandum della zona di de-escalation del settembre 2018, sottolineano il loro impegno per l’integrità territoriale della Siria, la sua indipendenza e sovranità.

“Non vogliamo arrivare ad una soluzione militare per la crisi in Siria-  ha detto Lavrov – la crisi dovrebbe essere risolta attraverso un processo politico, guidato dai siriani secondo la risoluzione ONU 2254”, ha detto Lavrov, il cui testo prevede l’impegno a rispettare l’integrità territoriale della Siria, la sua indipendenza e la sua sovranità. 

Questo, purtroppo, non sarà sicuramente l’atto conclusivo della guerra ma di certo è un passo in avanti: difficilmente Erdogan ritirerà truppe e miliziani dalla Siria di sua spontanea volontà, tuttavia la definitiva sconfitta del terrorismo è molto più vicina rispetto a 3 mesi fa. Diplomazia e forza militare di Russia e Siria continuano a svolgere ottimamente il proprio dovere e questo continua ad avvicinare la fine del conflitto.

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