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Home Esteri

Guerre morali e interessi reali: il volto energetico dei conflitti globali

di Francesco Petrone
22 Dicembre 2025
In Esteri
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Guerre morali e interessi reali: il volto energetico dei conflitti globali
Islamismo, terrorismo, lotta ai cartelli della droga, esportazione della democrazia, troppo spesso facili alibi nella guerra oscura per il controllo delle riserve energetiche.

Dopo la morte del leader dell’ ISIS Abu Bakr al-Baghdadi, il successore alla guida del movimento alla guida del Califfato, la cui identità è stata per molto tempo segreta, è stato Abu Ibrahim al-Qurashi il quale, in seguito, ha subito la stessa sorte, ed è stato anche lui neutralizzato dagli americani, termine discreto che tra i vertici del Pentagono significa semplicemente ammazzato, liquidato

In seguito la direzione dell’ ISIS risulta essersi frammentata e, dopo la totale sconfitta del Califfato ad opera dei russi e degli alleati della Repubblica Islamica, intervenuti in difesa della Siria di Assad, l’ISIS sembrava scomparsa dalle scene o perlomeno entrata in una specie di letargo.

La leadership sembra essere passata ad al-Jolani, un militante ISIS proveniente dalla direzione di al Qaeda, organizzazione conosciuta in Siria col nome di al Nusra

Il personaggio ricompare dopo qualche anno in modo ambiguo, quando, con uno strano accordo fra ambienti del Mossad, la Casa Bianca, i vertici della NATO, in accordo con alcuni generali siriani, in poche ore, senza colpo ferire e senza alcuna partecipazione popolare, attuano il classico change regime. Il mondo di trova in tal modo col nuovo leader dell’ ISIS nel palazzo del governo a Damasco in seguito a quello che è apparso un colpo di Stato di palazzo eseguito dopo intercorsi accordi internazionali fra servizi e Cancellerie.

L’ Occidente avrà modo di vedere il tagliagole Al Jolani, con una barba ben ordinata e scolpita, indossare un abito occidentale di ottimo taglio su una camicia immacolata inamidata e una cravatta

Così confezionato, il nuovo leader dell’ ISIS viene immediatamente ricevuto in molte Cancellerie. Israele ottiene ufficialmente per concessione le alture del Golan dal nuovo premier del governo siriano, dopo una pluridecennale occupazione militare mai riconosciuta dal precedente governo siriano e dalle Nazioni Unite.

Gli americani confermano nei fatti la loro illegale occupazione di alcune aree della Siria, abusivamente occupate e dove gli statunitensi controllano importanti giacimenti petroliferi siriani

Anche la Turchia, con la scusa del controllo dei curdi, è entrata con le sue forze armate in Siria sentendosi legittimata forse dal fatto che quello era territorio dell’ ex Impero ottomano. In questo contesto di frammentazione, alcune frange del vecchio ISIS,  dissidenti dalla politica della nuova direzione occidentalista di al Jolani, si riorganizzano clandestinamente e formano dei commandos che attaccano convogli militari americani che continuano ad occupare, non sappiamo a quale titolo, il Paese e a sfruttare le sue risorse dato che nessuno ha spiegato con quale diritto.
Nello scontro coi terroristi muoiono alcuni americani al seguito. In questo quadro si è verificato il bombardamento ordinato dalla Casa Bianca in Siria.  È stato un atto di guerra, non tanto contro l’ISIS, come è stato detto frettolosamente dai notiziari, ma contro il gruppo dissidente dalla nuova linea di al Jolani.

Quella in atto, in realtà, è una guerra intestina all’ ISIS in cui gli americani sembrano prendere la difesa la nuova direzione

Infatti ormai la nuova Siria a direzione ISIS, è stata definita uno Stato cliente dell’ impero americano esattamente come lo fu l’ Armenia per l’ Impero Romano. Su un altro scacchiere internazionale, il mondo assiste ad una nuova rappresentazione.

Il presidente statunitense, intima al presidente venezuelano Maduro, di abbandonare il proprio Paese finché è in tempo e rivendica il diritto degli americani di sfruttamento dei giacimenti petroliferi venezuelani, i più ricchi del mondo

Questo perché, dopo un voto popolare svoltosi nel 1973, il Venezuela di Carlos Andres Perez aveva nazionalizzato il proprio petrolio nel 1976, creando la Compagnia statale Petroleos de Venezuela (PDVSA) sottraendo lo sfruttamento della risorsa alle compagnie statunitensi tra cui la Standard Oil of New Jersey.

Dietro parole altisonanti come: islamismo, autocrazia, comunismo venezuelano, cartelli della droga, manovra antiterrorismo, dittatura, produzione di armi di distruzione di massa, esportazione della democrazia ecc. si nascondono molto banali interessi economici, frequentemente energetici

Sono egoismi che si auto giustificano  con la morale delle libertà occidentali. Solo la vecchia Europa, che appare in stato confusionale forse dovuto alla senescenza, rinuncia volontariamente all’ energia fornita a prezzi convenienti e preferisce indebitarsi fortemente per proseguire un conflitto per amore di astratti principi.

Lo fa gettando nella fornace di una guerra disastrosa i poveri ucraini e lo fa dicendo che è per troppo amore verso questo Paese

Ogni americano ha ancora la percezione che la democrazia sia nelle loro mani,  di un’ opinione pubblica vigile e che esisterà fino a quando sapranno gli americani saranno in grado di conservarla. Gli europei invece pensano che la democrazia sia un regalo calato dall’ altro che una volta avuto nessuno si debba preoccupare di custodire perché è un diritto acquisito dato che oggi non esiste più nemmeno un’opinione pubblica ma solo le suggestioni delle veline dei notiziari mainstream.
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Tags: GEOPOLITICAGRANDE GUERRAIN EVIDENZAInteressiMONDO
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