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BOTTE DA ORBAN

di Maurizio Bianconi
12 Novembre 2025
In Esteri
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BOTTE DA ORBAN

Non si va lontani dal vero se si dice che fra vincoli autoimposti, obblighi usati come pretesto deresponsabilizzante, direttive di chi decide davvero in quest’epoca postdemocratica, il governo e la politica nazionale in genere appaiono come un naviglio che finge di solcare i mari mentre in realtà cazzeggia in un bacino di rimessaggio dove inscena una viaggio fantasioso fra flutti e mostri da evitare.

Si è costruita una narrativa ad hoc fatta di spread, PIL, rating e altre leve in realtà indifferenti al governo politico ( se ci fosse) ma realmente utili alle gestioni finanziarie (che ci sono)

È una delle tecniche efficaci utilizzate per portare avanti politiche funzionali al disegno strategico oggi riassumibile nella cosiddetta Agenda Draghi.
Il paese asciuga le proprie risorse reali per soddisfare le necessità del globalismo finanziario.

Si creano fabbisogni fittizi che aiutano l’emissione di finanza virtuale, spese funzionali al disegno tipo green deal o rivoluzione energetica, assunzione errate di debiti da ripagare come il PNNR, divenuto una sorta di pozzo da seccare con iniziative marginali e contrabbandato come risolutore di ogni problema di ripresa

Un paese sbilenco ,che si muove per frasi fatte, leggende immaginifiche, delitti risolti/ irrisolti per la gioia del trash, promesse mancate con destra e sinistra giovevoli solo all’agone elettorale ma inutili nella reale dialettica politica.

È diventato il regno della sapiente menzogna, delle frasi fatte, dell’incultura diffusa. Campeggiano come regine di ogni perversione la scusa ‘ CE LO CHIEDE

L’EUROPA’ e la truffa della misura quantitativa della crescita a mezzo PIL , Prodotto interno lordo

Menzogne sostanziali poichè il PIL non misura nulla dei problemi reali del paese. E perchè l’Unione Europea che chiede non ha la forza, l’autorità, la credibilità per chiedere e neppure un sistema sanzionatorio efficace per chi non obbedisce.

Secondo i dati ufficiali più recenti ( 8 ottobre2025) l’Italia ha la bellezza di ben 67 procedure d’infrazione pendenti nei confronti della Commissione europea.
Cioè disobbedire è frequente,facile, abusato in barba al ‘ ce lo chiede l’Europa’.

Questo il quadro d’insieme dove si colloca il paese inadempiente se lo desidera, ferreamante ligio se conviene alla banda del PIL e al Mondo di sopra.
Così il governo è strenuamente anti Putin e paga il greggio il triplo del prezzo

Così il governo si vanta di aver messo ‘i conti in ordine’ ma glissa sul fatto di aver gettato nel disordine quelli degli italiani .
In questo modo la povertà assoluta registra l’unica vera crescita che non si misura col Pil ma con le code sconvolgenti alle mense della Caritas..

In nome dell’Europa e dell’obbedienza alle sue scelte l’Italia scende giornalmente nella scala del benessere, ma colpevolmente si vanta della crescita fasulla e ingannatrice cara a Ue e finanza misurata dal PIL, la vera peste di questo tempo

La storytelling non soltanto dal governo ma dalle istituzioni più alte sposa la necessità del riarmo, esalta la strana triangolazione di un’Italia che acquista armi Usa da consegnare alla Nato , alleanza militare a comando Usa, per assecondare le politiche antirusse, utili agli USA.

Nessuno che rammenti che la Russia è un vicino impegnativo con il quale converrebbe non litigare.

Nell’interesse del paese. Ma non si può, ce lo chiede l’Europa, d’un tratto bellicista all’ultimo stadio

E Trump.

La lezione la dà un brutto ceffo reazionario simpatico quanto un herpes. Governa un paese massacrato dalla storia, invaso dai carri armati sovietici, sempre alle prese con il suo destino di essere una pianura senza difese geografiche.

Ci dà lezioni di applicazione del concetto di interesse nazionale, compra il petrolio da chi conviene, non si riarma, non chiude alla Russia, non acquista armi pur essendo membro Nato, gestisce il problema immigrazione tutelando a suo modo la nazione che governa

Fa gli interessi del suo paese, l’Ungheria, o comunque quello è il suo target.
L’Ue lo rampogna ma non ha strumenti sanzionatori valevoli.

Dicevano che ci avrebbe pensato Trump… ebbene Trump ci ha pensato e ha detto che fa bene come fa. E tutti zitti.
Giorgia avrebbe potuto fare come Orban , meglio di Orban. 6 milioni di abitanti contro 60 milioni. Paese neoassunto dall’occidente e paese atlantista fondatore di tutti gli organi europei. Potrebbe anche fare di più.

Difendere l’interesse nazionale e lavorare per mettere insieme gli interessi dei paesi mediterranei i maledetti P.I.G.S

L’Ungheria è nel patto di Visegrad, noi non abbiamo niente di simile.
L’emergenza sale e Draghi da Città della Pieve guarda compiaciuto.

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Tags: EUROPAIN EVIDENZAITALIANATOORBAN
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