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Home Politica

Meloni furiosa per il “bonus CNEL”. Brunetta rinuncia al suo aumento

di Silvia Castellani
9 Novembre 2025
In Politica
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brunetta
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Meloni furiosa per il “bonus CNEL”. Brunetta rinuncia al suo aumento

Miracolo al CNEL. Dopo giorni di polemiche, indignazione e tazzine sbattute a Palazzo Chigi, il presidente Renato Brunetta ha deciso di compiere il gesto più rivoluzionario del 2025, ovvero quello di revocarsi da solo l’aumento di stipendio.

Certo è che ha contribuito molto al gesto di rinuncia la reazione di Palazzo Chigi. Giorgia Meloni si è detta “furiosa” e ha definito la decisione di aumento dei salari ai dirigenti “non condivisibile”

La Consulta aveva dichiarato illegittimo il tetto agli stipendi della Pubblica amministrazione. E così, da veri combattenti per la libertà economica, i vertici del CNEL non si sono fatti pregare. Aumento per tutti, a partire dal presidente Renato Brunetta, che doveva passare da 240 mila a 311 mila euro.

Un balzo di 71 mila euro. Più o meno quanto guadagna in un anno un laureato fortunato nel pubblico impiego

Un autogolpe salariale, che ha portato come conseguenza un gesto d’altri tempi.Brunetta, e’ passato in pochi giorni da simbolo dei privilegi di Stato a paladino dell’autocontrollo. Ha annunciato che rinuncerà ai 311 mila euro annui deliberati dal CNEL dopo la sentenza della Consulta, restando “solo” a quota 240 mila.

Un sacrificio estremo, che rischia di commuovere anche chi
con quella cifra dovrebbe vivere dieci vite

Del resto, non è da tutti rifiutare 71 mila euro quando bastava girarsi dall’altra parte e far finta di nulla.

La Premier Giorgia Meloni, che aveva bollato la decisione del CNEL come “non condivisibile”, può tirare un sospiro di sollievo. la tempesta morale si placa, il rigore torna di moda, e almeno per qualche ora il governo può smettere di spiegare perché il tetto agli stipendi valga solo per chi guadagna meno.

Brunetta, da parte sua, ha spiegato che “non c’è bisogno di aumenti quando si è al servizio dello Stato”.

Una frase che suona quasi rivoluzionaria, come se avesse scoperto un nuovo filone di pensiero economico: la decrescita retribuita.

Naturalmente, la mossa ha diviso l’opinione pubblica

C’è chi lo applaude come un eroe moderno, un San Francesco dell’alta burocrazia, e chi sospetta che la rinuncia sia arrivata solo dopo aver sentito il rumore dei forconi digitali sui social.

In ogni caso, l’effetto è lo stesso. Brunetta si è trasformato da simbolo del privilegio a simbolo della redenzione, nel tempo di un comunicato stampa

Il CNEL, intanto, resta al suo posto. Quell’organo misterioso ogni tanto riemerge dal silenzio solo per ricordarci che esiste. Ma attenzione. Non sottovalutiamo il CNEL.

Dietro quella sigla misteriosa, che molti italiani scambiano ancora per un nuovo canale televisivo, si nasconde un organo costituzionale che , ufficialmente rappresenta le categorie produttive e contribuisce alla legislazione economica e sociale.

Ma adesso almeno lo fa con un presidente più “sobrio”

E così, dopo anni di discussioni sui tetti, i tagli e la meritocrazia, l’Italia scopre la nuova frontiera etica del “self cut”. Altro che spending review. Qui siamo alla coscienza review.

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