Firenze, manifestazione spontanea sotto Palazzo Vecchio: “Non siamo un comitato, ma cittadini stanchi dell’insicurezza”
La precisazione di Alberto Martini, uno degli organizzatori
Lunedì 29 settembre si è svolta una manifestazione sotto Palazzo Vecchio per chiedere maggiore sicurezza in città.
Uno degli organizzatori, Alberto Martini, ci ha chiesto di chiarire alcuni aspetti: «Non esiste alcun comitato per la sicurezza – spiega – si è trattato di una manifestazione spontanea, apolitica, composta da associazioni libere e gruppi Facebook».
L’incontro con l’assessore Giorgio non è sceso in Piazza è avvenuto in Palazzo Vecchio.
Martini, infatti, tiene a precisare inoltre che l’assessore alla sicurezza Andrea Giorgio non è sceso in piazza ad incontrare i cittadini: «Ha ricevuto in Palazzo Vecchio una delegazione dei partecipanti e successivamente ha rilasciato un comunicato stampa».
“I fiorentini sono stanchi”
Secondo l’organizzatore, la manifestazione ha messo in evidenza il malessere crescente dei cittadini:
«I fiorentini sono stanchi di una situazione insostenibile. La sicurezza è una priorità per la civile convivenza, ma dal Palazzo sembra non esserci consapevolezza. Rimangono più importanti gli scudi verdi che i problemi reali delle persone».
Verso nuove mobilitazioni
Martini annuncia che quella di lunedì non sarà un’iniziativa isolata: «Le libere associazioni continueranno a chiedere maggiore sicurezza. La prossima manifestazione si terrà sotto il Palazzo di Giustizia».
L’obiettivo non è solo ottenere più vigilanza e pronto intervento, ma anche un’applicazione più rigorosa delle norme. «Lo chiediamo anche per rispetto delle forze dell’ordine, che troppo spesso vedono vanificato il loro lavoro. I malfattori, anche se arrestati, vengono rimessi rapidamente in libertà e tornano a delinquere».
Critiche al sistema giudiziario
Un appello: «Troppo spesso la legge è compassionevole con chi delinque, ma impietosa e insensibile con le vittime. È urgente intervenire sulle norme, come già evidenziato con la riforma Cartabia, che oggi rende molti reati perseguibili solo su denuncia».
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