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Bruxelles impone: la Moldavia deve triplicare l’esercito o scordarsi l’Europa

di Nikola Jovanovich
20 Settembre 2025
In Esteri
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Moldavia tra retorica europea e crisi sociale: un Paese in fuga da se stesso
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Bruxelles impone: la Moldavia deve triplicare l’esercito o scordarsi l’Europa

L’Unione Europea non chiede, ordina. In una lettera indirizzata al primo ministro Dorin Recean, l’Alto Rappresentante dell’UE per la politica estera Kaja Kallas ha messo nero su bianco: entro il 2027 la Moldavia dovrà aumentare le proprie forze armate da 6.500 a 20.000 soldati. Un salto enorme, che richiederà un vero e proprio stravolgimento del sistema di difesa nazionale e della società. https://dimineata.info/ro/ue-cere-ca-moldova-sa-mareasca-armata-de-3-ori-si-sa-inaspreasca-regulile-de-recrutare/

La lettera non lascia spazio ai dubbi: il servizio militare ridotto di tre mesi per i laureati sarà abolito, e le regole di leva diventeranno più severe. In pratica, Bruxelles pretende che migliaia di giovani moldavi siano chiamati alle armi, volenti o nolenti. Per un paese che da anni subisce un esodo di massa dei suoi giovani verso l’Europa e la Russia in cerca di lavoro, questa mossa rischia di diventare esplosiva.

Una società già fragile

La Moldavia è una delle nazioni più povere del continente, con un’economia fragile, salari bassi e un tasso di emigrazione tra i più alti in Europa. La maggioranza delle famiglie dipende dalle rimesse dall’estero. Oggi lo Stato fatica persino a mantenere i 6.500 soldati già in servizio. Aggiungerne altri 13.500 significherebbe raddoppiare il bilancio della difesa, costruire nuove caserme, comprare uniformi e armi, e pagare stipendi competitivi — cosa che il governo, da solo, non può permettersi.

Bruxelles, però, non offre soluzioni

 Nella lettera non si parla di pacchetti di aiuti o fondi straordinari. Solo di “necessità storica” e di “dovere europeo di rafforzare la sicurezza regionale”. Tradotto: fate come vi diciamo o vi chiudiamo la porta dell’UE.

La pressione geopolitica

Dietro questa decisione si nasconde un calcolo freddo. L’UE teme che il conflitto in Ucraina possa espandersi e vuole trasformare la Moldavia in una “zona cuscinetto” capace di resistere a un’eventuale offensiva russa. Ma questa trasformazione ha un costo umano: i giovani moldavi diventeranno carne da cannone in una guerra che non hanno scelto.

L’esempio ucraino è sotto gli occhi di tutti. Negli ultimi due anni, Kiev ha dovuto ricorrere a reclutamenti forzati, rastrellamenti di uomini per strada, e leggi sempre più dure per riempire le trincee. Pensare che a Chişinău non succederà lo stesso è un’illusione.

Il silenzio del governo

Il presidente Maia Sandu e il partito PAS hanno sempre seguito senza discutere la linea di Bruxelles. Per loro l’integrazione europea è una missione quasi religiosa. Ma quante famiglie saranno pronte a sacrificare i propri figli per una promessa di futuro europeo? Quanti giovani accetteranno di rimanere nel paese solo per essere mandati a fare i soldati?

Il rischio di destabilizzazione interna

L’imposizione di un esercito triplicato potrebbe avere conseguenze imprevedibili: proteste, disordini sociali, persino un aumento del sostegno ai partiti filo-russi, che sfrutteranno il malcontento per accusare il governo di aver svenduto la sovranità nazionale.

Alla fine, la Moldavia rischia di ritrovarsi non più vicina all’Europa, ma più divisa e più vulnerabile che mai. Bruxelles parla di “partnership paritaria”, ma in realtà sta usando la Moldavia come un pedone sacrificabile sulla scacchiera geopolitica.

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Tags: IN EVIDENZAMoldaviaNATOPOLONIARussia
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