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Home Firenze

Tommaso Cocci e le ipocrisie della sinistra

di Paolo Amato
1 Settembre 2025
In Firenze, Politica
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Tommaso Cocci e le ipocrisie della sinistra
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Tommaso Cocci e le ipocrisie della sinistra

In un Paese dove si dice di voler difendere la privacy, la dignità e i diritti individuali, l’indignazione dovrebbe valere per tutti. Eppure, di fronte al caso di Tommaso Cocci – segretario provinciale di Fratelli d’Italia a Prato – assistiamo a un silenzio assordante da parte di quella sinistra che, solo ieri, si batteva con veemenza contro il revenge porn e le violazioni dell’intimità.

Due pesi, due misure?

Immaginiamo, per un attimo, uno scenario opposto. Se fosse stata una donna di sinistra a subire un ricatto con foto intime, cosa avrebbe fatto il Partito Democratico? Possiamo già visualizzare titoli di giornale, tweet indignati, mozioni parlamentari. E probabilmente avrebbero avuto ragione: chi ricatta è un delinquente e chi viene ricattato è una vittima.

Perché allora questa regola non vale per Cocci?

Secondo quanto emerso da un’inchiesta pubblicata da un noto quotidiano nazionale e poi diventata virale, Cocci avrebbe condiviso con una terza persona una propria foto in un contesto intimo. Nessun reato, nessuna violenza, nessuna condotta criminale: solo una scelta privata finita nelle mani sbagliate.

Eppure, la narrazione ha preso subito una piega ambigua: si parla di omosessualità presunta, si accennano lettere anonime in cui compaiono parole come “droga”, “pedofilia”, “massoneria”. Non fatti, ma insinuazioni. Non prove, ma fango.

La gogna a senso unico

Cocci, piaccia o meno, è oggi una vittima. E non lo diciamo per solidarietà politica, ma per rispetto di un principio fondamentale: nessuno merita di essere ricattato per la propria vita privata. Il fatto che venga lasciato solo – anzi, messo alla gogna mediatica – dimostra quanto l’indignazione progressista sia spesso selettiva. Se non sei “uno dei nostri”, allora sei colpevole a prescindere.

Siamo arrivati al punto che un uomo viene sospettato e deriso solo perché non conforme al modello di mascolinità che certi ambienti si aspettano. Una forma moderna e ipocrita di omofobia mascherata da “giornalismo d’inchiesta”.

Il nodo massoneria: l’ipocrisia si fa ideologia

Tra gli attacchi, uno dei più paradossali è quello sull’appartenenza massonica. Un’esponente del PD – senza troppi giri di parole – ha affermato che la massoneria sarebbe incompatibile con le istituzioni. Affermazione che ha il sapore dell’ignoranza storica o, peggio, del pregiudizio ideologico.

Chi conosce la storia sa bene che fu proprio il fascismo a vietare la massoneria con la famigerata legge sulle “associazioni segrete”. E sa anche che Antonio Gramsci, simbolo della sinistra, si oppose fermamente a quella legge, riconoscendo il pericolo per le libertà individuali.

Chi accusa oggi Cocci per la sua eventuale appartenenza massonica dimentica che la Toscana ha avuto importanti esponenti della Massoneria impegnati nelle lotte civili. Personaggi come Ernesto Nathan, Che Guevara, Olof Palme, Nelson Mandela sono passati, in epoche e forme diverse, per ambienti iniziatici. Dunque, è davvero questa la battaglia della sinistra?

Il potere vero: dov’è?

In una regione come la Toscana, chi conosce bene le dinamiche politiche sa che il vero potere non sta nella massoneria, ma nei clientelismi, nei compromessi e nei giochi di equilibrio interni al PD. Se esiste una rete forte e consolidata, quella è la rete di potere politico che da decenni gestisce enti, risorse, incarichi pubblici e carriere.

Se si vuole parlare di trasparenza, iniziamo da lì. Ma attaccare Tommaso Cocci per un ricatto subito e per presunte frequentazioni personali significa semplicemente deviare l’attenzione e strumentalizzare la morale per fini politici.

Conclusione

Chi oggi lancia pietre contro Cocci dovrebbe chiedersi: sto davvero difendendo i diritti delle persone, o li sto usando solo quando mi fa comodo? Il garantismo, la tutela della privacy, il rispetto per la dignità personale devono valere sempre, anche per chi milita in un partito avversario.

Cocci, oggi, è un uomo che ha scelto di non cedere a un ricatto. E solo per questo merita rispetto. La condanna dovrebbe andare a chi ricatta, non a chi ha la forza di resistere.

Leggi anche: Caro Rocco Siffredi, il gruppo “Mia moglie” non è goliardia, è violenza

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Tags: BugettiGAYMASSONERIAPRATOPRIMO PIANORevenge pornSINISTRA
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