La verità che non piace: perché non esisterà mai uno Stato palestinese
Un po’ di storia per qualche capoccione duro di comprendonio.
Nel 1947 l’ONU votò per creare due Stati, uno per gli ebrei, uno per gli arabi
Gli ebrei accettarono l’offerta, gli arabi la respinsero attraverso una guerra: Giordania, Egitto, Iraq, Libano e Siria si unirono tutti contro gli ebrei, ma fallirono. Israele vinse la guerra e continuò a costruire una nuova nazione che vide la sua luce nel 1948.
La maggior parte del territorio riservato dalle Nazioni Unite per uno Stato arabo, la Cisgiordania e Gerusalemme est, divennero territori occupati non da Israele ma dalla Giordania.
Circa 30 anni dopo, nel 1967, gli arabi guidati questa volta dall’Egitto e poi raggiunti dalla Siria e Giordania, cercarono ancora una volta di distruggere lo Stato ebraico
Noto come la “guerra dei sei giorni”, il conflitto si concluse con una straordinaria vittoria di Israele. Gerusalemme, la Cisgiordania e la Striscia di Gaza caddero nelle mani di Israele. Il Governo di Israele si divise su cosa fare di questi territori.
Una parte del governo voleva restituire la Cisgiordania alla Giordania e Gaza all’Egitto in cambio della pace. Una parte voleva darla alla regione che aveva cominciato a chiamarsi “Palestina”, nella speranza che potessero costruire proprio lì un proprio Stato. Nessuna delle due proposte andò molto lontano.
Pochi mesi dopo la Lega araba si riunì in Sudan e pubblicò i suoi famigerati tre NO
1. Nessuna pace con Israele
2. Nessun riconoscimento di Israele
3. Nessun negoziato con Israele
La soluzione dei due Stati fu respinta dagli arabi.
Nel 2000 il Primo Ministro israeliano Ehud Barak incontrò a Camp David i palestinesi. Al capo dell’OLP, il terrorista Yasser Arafat, venne proposto da Barak uno Stato palestinese su tutta la striscia di Gaza e il 94% della Cisgiordania con Gerusalemme est come capitale.
Ma il terrorista palestinese rifiutò l’offerta
Il Presidente Bill Clinton disse che Arafat era stato a Camp David per 14 giorni dicendo sempre no a tutto.
Invece, i palestinesi lanciarono una sanguinosa ondata di attentati suicidi che uccisero oltre mille israeliani e ne mutilarono altre migliaia sugli autobus, nei mercati, nelle sale dei matrimoni e nei locali commerciali.
Nel 2008, Israele offrì la pace includendo altri territori. I palestinesi rifiutarono ancora.
Tra queste due ultime offerte israeliane, Israele ha lasciato deliberatamente la Striscia di Gaza dandone ai palestinesi il completo controllo
Il Primo Ministro era Ariel Sharon, il “diavolo” per i palestinesi.
La più importante concessione ai palestinesi la fece proprio lui.
Ma, invece di costruirsi un futuro, invece di sviluppare il territorio per il loro bene, i palestinesi lo hanno trasformato in una base terroristica dalla quale hanno lanciato migliaia di razzi contro Israele.
I palestinesi meritano solo calci sulle gengive
Quindi, se si è veramente interessati a sviluppare la pace in Medio Oriente, la risposta non è rompere i coglioni a Israele affinché faccia l’ennesima offerta ai palestinesi e metta fine ad una guerra iniziata dai palestinesi, ma bisognerebbe fare pressioni su quei fottuti palestinesi affinché accettino l’esistenza di uno Stato ebraico.
Cosa che quei bifolchi con la kefiah non faranno mai.
Per loro la condizione primaria per la nascita di uno Stato palestinese è la distruzione di Israele
Riconoscere lo Stato ebraico rinnegherebbe la loro criminale storia e la loro ragion d’essere.
Basta così.
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