Da Lucio Battisti a Giani: “Parlar di tutto per non parlare della Toscana reale”
Missione 2050
Mi ritorna in mente una nota citazione di Battisti, in cui il noto cantautore scrive: “Parlar di tutto per non parlar d’amore”.
In questi giorni l’ ubiquo Giani ha ampollosamente convocato quelli che si possono di fatto definire gli Stati Generali della Regione Toscana sotto il titolo emblematico” Uno sguardo per anticipare il futuro” (Firenze, Teatro della Compagnia, 27 Giugno).
Ecco allora che ci sembra doveroso trasformare la citazione in esordio con la seguente, totalmente politica e non casualmente riferita a Giani: “Parlar di tutto per non parlare della Toscana vera e reale”
Con il supporto di una quantità industriale di professori, specialisti e tanti altri competenti a 360° (sarebbe interessante capire se a titolo gratuito o meno) è stato fatto un ambizioso salto verso una Toscana che verrà. Addirittura si è scomodata un’esperta di “futuri”.
Come occultare il quotidiano della nostra Toscana
Questa fuga in avanti è la solita arma di distrazione di massa per occultare la realtà quotidiana che si vive nella nostra regione.
Ad esempio, uno degli approfondimenti discussi magnificava “la società della longevità: lavoro, costi, welfare…”.
Per vivere l’improbabile utopia del 2050, Giani ed i suoi dimenticano come vivono oggi i toscani, soprattutto gli anziani, entro una regione che non è certo la “Toscana felix”, ma deve patire problemi cronici come, ad esempio, la lacunosa assistenza alle diffuse fragilità dei più deboli; l’ insostenibile rapporto tra costi e benefici dei servizi a malati, persone e famiglie in difficoltà; un welfare molto datato ed appesantito da un ottuso dirigismo politico.
Una regione bloccata da tabù ideologici
“Disegnare e costruire una Toscana sostenibile” era uno degli altri approfondimenti proposti. Anche in questo caso si sono scelti i verbi più lontani possibile dalle modalità di governo del territorio toscano in questi anni targati Giani. Potremmo riassumere così: il tabù della sostenibilità ha frenato la modernizzazione dei collegamenti tra le aree infra-regionali e quelle nazionali, che rende la Toscana poco accessibile e transitabile, di conseguenza, blocca tutta la sequenza dello sviluppo economico.
Infine l’approfondimento spot che suona così: “intelligenza artificiale, educazione e PMI: il futuro è adesso”.
Fa piacere questa lungimiranza. C’è un piccolo problema: al 2050 manca ancora un quarto di secolo; inoltre nutriamo qualche dubbio che queste “frontiere” siano affrontabili dal solo livello regionale, a meno che la vocazione granducale di Giani ipotizzi una Toscana autonoma avanguardia del futuro e nuovo cenacolo mondiale
Il nostro sguardo è più concreto e l’orizzonte della Toscana che vogliamo, non se la prenda Giani, si ferma al futuro prossimo. Di questo, per adesso, ci piace portare per intero la responsabilità.