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Home Politica

È vero, ho paura. E ne ho tanta

di Niccolò Nesi
12 Ottobre 2020
In Politica
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paura
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Ho paura, tanta paura. Questa pandemia mi sta tirando fuori i timori, i dubbi, gli incubi.

Ma non ho paura del virus in sé. Ho paura di chi questa situazione dovrebbe gestirla. Ne ho terrore.

Siamo governati da una gang di incompetenti, inconcludenti e approssimativi.

Gente che allunga il brodo dello stato di emergenza per poterci soggiogare. Ci imbavagliano con mascherine anche quando non ce ne sarebbe bisogno. Ci tappano la bocca. Scrivono DPCM esautorando il parlamento. E li scrivono pure male, dovendo fare immediate rettifiche. Attività sportiva o motoria?

Torneremo al distanziamento sociale, definizione vomitevole per farci sprofondare nella disperazione. E quindi per essere più facilmente controllabili.

Adesso anche a casa saremo controllati

Casa nostra. Il luogo per noi più sicuro. La nostra tana, il nostro rifugio. Sacra e inviolabile per definizione. Ma nella realtà dei fatti, troppo spesso penetrabile. Adesso vorrebbero controllarci se indossiamo la mascherina, il bavaglio, anche a casa nostra. Ma non potendolo fare per non aggredire (nuovamente) la costituzione, lo faranno subdolamente, con la complicità di migliaia di pecore impaurite e pronte a fare la spia.

Sì perché saranno i nostri vicini, la famiglia della porta accanto, che nascosti dietro lo spioncino della loro porta, chiameranno il Grande Fratello per dire che c’è una festa. E poi, chi conosce la definizione di festa? Non ci accorgiamo che siamo noi gli artefici dei nostri mali?

Ma i soldi? Il famoso bazooka? La potenza di fuoco?

Eccoci al dunque: le casse integrazione che non sono state ancora pagate, e che a dicembre finiranno. Si sbloccheranno i licenziamenti e allora ci sarà da piangere. Dove sono tutte le promesse di Giuseppi? Dilapidate in sovvenzioni per monopattini elettrici (made in China), banchi a rotelle in plastica (made in China), il tutto alla luce della nuova Via della Seta.

Ma invece di finanziare inutili trabiccoli motorizzati o obbligare le scuole a cambiare i banchi (che sarebbero ancora buoni), non si poteva usare questi fondi per comprare quegli antivirali di cui gli ospedali hanno bisogno? Estremo bisogno. Stesso discorso per i vaccini anti influenzali: missing in action.

E ieri Di Maio ha dichiarato che entro fine anno ci saranno i vaccini Covid. Puttanate!

Però i quattrini per i migranti (tanti cari saluti alla legge Salvini) quelli si trovano sempre. Per ingrassare le vacche già grasse. Con la benedizione di Bergoglio.

Tra poco, molto poco, ci richiuderanno. Con regole strane e incomprensibili. Con l’aiuto del nostro vicino di pianerottolo. Con la vergognosa connivenza della stampa più importante. Divide et impera, creando discordie e fomentando la paura, si può imporre la propria tirannia. E questo, al governo, lo hanno capito benissimo.

La tempesta perfetta

Niente da dire, questo virus è la tempesta perfetta. Nessuno ci ha capito niente: se senti quattro virologi, tuti e quattro ti diranno cose diverse. È facilmente trasmissibile, ma con numeri di sintomaticità risibili. Cambia la propria sintomatologia da persona a persona. Con gli asintomatici a fare la parte del leone. E li andiamo a cercare, a creare statistiche e numeri mostruosi con la caccia alle streghe di chi sta bene.

E questi tiranni ci mettono la mascherina, ci impediscono di parlare. Di assembrarci (altra parola di merda che è diventata di uso comune). Hanno paura anche loro. Che la popolazione stremata possa ribellarsi e scendere in piazza coi forconi. E allora, col virus, ci terrorizzano e bloccano in fase embrionale la protesta. Astuti

La pericolosa incompetenza di chi ci governa è palpabile a livello di gestione della nazione, non c’è dubbio. Ma a livello di gestione del terrore, per schiacciarci la testa e l’anima sotto il loro stivale pieno di letame, no: in quello sono bravissimi.

 

Leggi anche: La Lombardia apre l’ospedale della Fiera ai malati campani

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