• Politica
  • Attualità
  • Cultura
  • Cronaca
  • Relax
  • Sport
oAdHoc News Quotidian
  • Politica
  • Attualità
  • Cultura
  • Cronaca
  • Relax
  • Sport
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Politica
  • Attualità
  • Cultura
  • Cronaca
  • Relax
  • Sport
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
AdHoc News Quotidiano
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Esteri

TUTTI COLPEVOLI PER GAZA!

di Kishore Bombaci
30 Maggio 2025
In Esteri
0
Tubi
34
VISITE
CondividiTwitta

TUTTI COLPEVOLI PER GAZA!

Per il prossimo 7 Giugno la sinistra ha organizzato una manifestazione nazionale a favore del popolo palestinese. Una iniziativa improvvida, ideologica, e palesemente strumentale anche in considerazione della quasi concomitanza con la tornata referendaria.

Una mobilitazione che, come ormai di consueto, prende a pretesto la guerra di Gaza per portare avanti messaggi anti-israeliani e per conseguire obiettivi di posizionamento interno (condito con l’abituale attacco al Governo)

Una manifestazione, dunque, che, seppur legittima sul piano democratico, non si esita a condannare su quello politico, oltre a essere l’ennesima occasione in cui prevedibilmente i soliti violenti e antisemiti faranno sfoggio di violenza sia verbale che fisica.

In questo dibattito, tuttavia, incistato su continue forme di aggressione ideologica allo Stato di Israele, merita segnalare due posizioni diverse ma che si distinguono dai ragionamenti massificati dei pro pal a tutti i livelli, dall’uomo della strada sino al quartetto Schlein-Bonelli-Fratoianni-Conte.

Ci si riferisce alla posizione di Antonio Padellaro e di Ernesto Galli della Loggia

L’uno nel programma di David Parenzo, l’altro dalle colonne del Corriere della Sera hanno fotografato elementi certamente meritevoli di analisi.
Antonio Padellaro, innanzi alla proposta di una manifestazione di massa in solidarietà al popolo palestinese promossa secondo le sopraesposte coordinate ideologiche, si domanda, giustamente, che cosa accadrà di concreto il giorno dopo? Cioè, quale è il respiro politico di una iniziativa che si propone di cambiare lo stato delle cose facendo pressione sul Governo italiano e, indirettamente, su quello israeliano? In realtà nessuno.

La verità è questa. Il giorno dopo tutto sarà come prima. La sinistra avrà fatto un gigantesco spot elettorale del tutto inutile per i palestinesi ma utilissimo per mobilitare l’elettorato ai fini del referendum

E Padellaro lo sa benissimo nel momento in cui richiama alla memoria la manifestazione “per l’Europa” organizzata da Michele Serra e che si è rivelata un sostanziale flop sotto il profilo dello sperato e mai avvenuto cambiamento di opinione degli italiani circa l’UE. E, la manifestazione del 7 Giugno è destinata a fare la medesima fine, con buona pace di Mentana che ebbe a dichiarare che l’avrebbe sostenuta e avrebbe aderito.

Ma Padellaro ha il pregio di mostrare il basso cabotaggio dell’iniziativa che, proprio perchè faziosa e parziale, non pone all’attenzione del dibattito pubblico un momento di riflessione collettiva e condivisa, ma si rivela essere un qualcosa di estemporaneo, senza capo né coda

A riprova della strumentalizzazione che il mondo pro pal porta avanti nella battaglia ideologica contro Israele in quanto tale, Padellaro rileva l’assoluta incomunicabilità di questo mondo pro-palestinese con l’opposizione israeliana. Non esiste alcun contatto con le migliaria di israeliani che non concordano con quanto sta facendo Netanyhau sul piano politico e militare. Con quelle famiglie degli ostaggi (che Padellaro, a differenza dei pro pal di destra e sinistra, ha il pregio di menzionare, quantomeno) che nel corso di questi quasi due anni hanno fatto sentire la loro voce, talvolta contestando ferocemente Netanyhau. È un mondo che andrebbe coltivato se davverso si tenesse al popolo palestinese e il fatto che tale opzione non sia mai stata presa in considerazione, è significativo. Sarebbe curioso sapere che cosa ne pensa Sanchez o Merz o il solito incocludente Macron di tale opportunità e comprendere perchè non sia mai stata coltivata finora, salvo poi fare le “anime belle” di fronte a una situazione difficile.

È uscito recentemente un libro che tratta dei rapporti tra sinistra e lo Stato Ebraico fin dalla fondazione di quest’utlimo nel 1948 e analizza bene il tradimento dell’URSS del 1951 e la vulgata anti-israeliana e antisemita impressa alla vulgata ideologica di sinistra

Sarebbe il caso di studiare quella lezione per uscire dai dogmi del terzomondismo progressista che niente hanno a che vedere con l’attuale situazione mediorientale ma che, al contempo, hanno la grave responsabilità di perpetuare un pregiudizio antiebraico e una narrazione comletamente distorta dei fatti degli ultimi 80 anni.

A Padellaro, dunque, c’è da riconoscere un approccio diverso e più costruittivo almeno nelle premesse al problema, sebbene le conclusioni siano da rigettare integralmente. L’equiparazione tra Netanyahu e Hamas (due facce della stessa medaglia, secondo il giornalista) è inaccettabile e distorce il dibattito individuando in modo assai semplicistico un capro espiatorio – il premier israeliano – per occultare le responsabilità del mondo intero rispetto a quanto sta accadendo

Avremmo ad esempio, voluto che Padellaro oltre che sponsorizzare legittimamente l’opposizione interna a Netnyahu avesse detto qualcosa anche su quelle centiania di palestinesi che nella Striscia hanno inziato a manifestare – pagandone il prezzo – contro Hamas ritenuto responsabile di quanto sta avvenendo. Se persino uno degli storici leader del movimento terroristico ha avuto modo di dire che “viste le conseguenze del 7 Ottobre, se avessi saputo non avrei appoggiato l’operazione”, se persino i palestinesi iniziano a individuare in Hamas il responsabile della morte e della distruzione abbattutasi su Gaza, credo lo possa e lo debba fare Padellaro e con lui tutta la sinistra (e la destra) pro pal.

Ma il dubbio è che in particolar modo la sinistra non sia pro pal, ma anti-israeliana, in ossequio a quella vulgata ideologica che dal 1951 impregna il progressismo universale

Ebbene, proprio sul piano della responsabilità collettiva si muove invece Ernesto Galli della Loggia,. voce autorevole le cui analisi sul conflitto più di una volta trovano concorde lo scrivente.

Ebbene il giornalista pur criticando un’operazione che non porterà ai risultati sperati dal Governo israeliano, pone l’accento su una omissione gravissima di tutto l’Occidente (e l’Oriente). Cioè, gli attuali critici di Netanyhau mai, all’indomani del 7 Ottobre hanno perorato la causa di Israele, Mai hanno fatto pressione sui loro amici arabi affinchè Hamas restituisse gli ostaggi velocemente.

Mai gli stessi stati arabi hanno esercitato una simile pressione sull’organizzazione terroristica. Troppo facile condannare Israele adesso!

Tutti buoni a imputare allo Stato Ebraico la violazione del diritto internazionale (salvo poi non riuscire mai a dimostrarne una!) senza che le leadership occidentali e le relative opinioni pubbliche abbiano mai mosso simili accuse ad Hamas con il pretesto che essendo una organizzazione terroristica essa non è tenuta al rispetto di alcuna norma. Un alibi che rischia di trasformarsi in una inaccettabile giustificazione e in una altrettanto inaccettabile accettazione dell’inerzia e ignavia occidentale.

Ciò, al punto di far dire a Giuseppe Conte che in fondo il 7 ottobre è un evento accaduto già qualche tempo fa (quindi, in sostanza superato e persino irrilevante, secondo l’ex premier grillino)

Ebbene, aver lasciato solo Israele in un momento talmente buio della sua storia è concausa di quello che sta accadendo. Servirebbe un’autocritica collettiva che tuttavia non c’è. A ben vedere, invece, siamo innanzi a un modo surrettizio da parte dell’Occidente e delle sue leadership di fuggire ogni responsabilità morale e addossare al carpo espiatorio Netantyahu ogni colpa. Ma questo oltre a essere scorretto politicamente è causa del dilagare dell’ostilità verso ogni ebreo sia di Israele sia della diaspora.

Ebbene, come non comprendere che un simile approccio fa il gioco di Hamas – si domanda giustamente Galli della Loggia – la quale ha conseguito il doppio risultato di umiliare Israele con il 7 Ottobre e farlo passare agli occhi dell’opinione pubblica mondiale come stato genocida.

Se l’esito della contesa deve esserer questo, molti sono i responsabili di quello che sta accadendo a Gaza e pensare che il problema sia sostituire Netanyahu è politicamente infantile, così come è infantile e persino crminiale attribuire al primo ministro israeliano la responsabilità della crescita del suddeto antisemitismo nel mondo

E noi, non siamo certo bambini e simili semplificazioni non ce le possiamo proprio permettere!

Leggi anche:

https://www.adhocnews.it/

www.facebook.com/adhocnewsitalia

SEGUICI SU GOOGLE NEWS: NEWS.GOOGLE.IT

Tags: GAZAISRAELEMEDIO ORIENTEPALESTINAPRIMO PIANO
Articolo precedente

L’oppressione della Chiesa ortodossa ucraina: sfide per la società ucraina e per l’Europa

Prossimo articolo

Firenze si ribella: il 28 maggio in Piazza Signoria la prima vera sveglia alla sinistra sul tema sicurezza

Prossimo articolo
Firenze si ribella: il 28 maggio in Piazza Signoria la prima vera sveglia alla sinistra sul tema sicurezza

Firenze si ribella: il 28 maggio in Piazza Signoria la prima vera sveglia alla sinistra sul tema sicurezza

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Contatti e informazioni AdHoc News
  • Partners & Advertising
  • Privacy policy
  • Cookie policy

© 2025 JNews - Premium WordPress news & magazine theme by Jegtheme.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Politica
  • Attualità
  • Cultura
  • Cronaca
  • Relax
  • Sport

© 2025 JNews - Premium WordPress news & magazine theme by Jegtheme.