Volare, oh oh

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Volare, oh oh

Nel contesto di una economia globale, oggi come non mai, la realizzazione di infrastrutture crea valore e contribuisce alla crescita economica con effetti diretti, quali l’aumento del prodotto interno lordo (PIL) e la creazione di posti di lavoro, ed effetti indiretti, quali l’aumento della produttività, promozione della concorrenza e della cooperazione.

Quindi, potremmo affermare che le infrastrutture rappresentano il mezzo, fatto di sistemi e strutture, di cui l’economia ha bisogno per sostenersi, modernizzarsi e crescere. Infatti, seguendo il discorso, si può asserire, con estrema oggettività e senza possibilità di smentita, che la carenza di infrastrutture è indicata come uno dei fattori che limitano la crescita e la produttività, disincentiva nuovi insediamenti e influisce negativamente sulla qualità della vita. L’implementazione delle infrastrutture potrebbe rappresentare la risoluzione alla querelle classica dell’economia politica, evidenziando uno scenario nel quale è la qualità del servizio a generare la domanda.

E’ proprio in quest’ottica che si è svolto, non più tardi di qualche giorno fa, un incontro, che ha posto l’accento sul futuro della “Piana Fiorentina” e che ha visto, la partecipazione dei sindaci dei Comuni di Calenzano, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino, di Enrico Rossi, già presidente della Regione Toscana e oggi assessore allo sviluppo economico del Comune di Signa e del CNA La Piana, che svolge compiti istituzionali di rappresentanza degli interessi delle imprese nei confronti dei comuni della Piana.

I problemi, che in questa circostanza sono stati evidenziati, sono significativi:

– la via “Barberinese”, con interminabili code già alle prime luci dell’alba, è al collasso;

– la realizzazione di quella che è definita “la linea tramviaria 4.2”, che dovrebbe costituire il collegamento dalla stazione Le Piagge all’abitato di San Donnino e da questo fino al centro di Campi Bisenzio. Un’opera di importanza strategica che si inserisce nel sistema tramviario fiorentino e che fa parte di un sistema intercomunale che collega il comune di Firenze con il comune di Campi Bisenzio, il cui progetto di Fattibilità Tecnico Economica (PFTE) rafforzato, e che rientra nell’ambito dei finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), è stato approvato dal comune di Firenze e dal comune di Campi Bisenzio con rispettive delibere. E’ in corso la procedura di affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva, revisione del piano di sicurezza e coordinamento, fornitura del materiale rotabile e lavori per la realizzazione della linea;

– l’annosa questione per il nuovo aeroporto di Firenze-Peretola, che si trascina avanti senza mai trovare una soluzione definitiva, anche grazie alla impasse provocata dal sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, secondo il quale “la contrarietà a ogni ipotesi di nuova pista era, e rimarrà, un punto fermo del programma della coalizione progressista e di sinistra al governo di Sesto Fiorentino.

Con questo programma, continua il primo cittadino, ci siamo presentati di fronte agli elettori che hanno votato e scelto una proposta ed un impegno chiaro”.

La nuova pista di Peretola che nel progetto di massima è definita “parallela 11-29 (declinata convergente)“ della lunghezza di 2.200 metri (contro i 1.670 attuali), è una soluzione scelta dopo l’analisi di 15 diverse ipotesi e dovrebbe favorire il collegamento con i principali paesi europei e non solo. Adesso le carte dovranno passare diverse fasi di analisi: la Valutazione di Impatto ambientale (Via), la Valutazione di Impatto Ambientale Strategica (Vas) e la Conferenza dei servizi. In tutti questi passaggi potrebbero quindi essere apportate ulteriori modifiche. La partita per la nuova pista va avanti da oltre 15 anni, tra ipotesi progettuali diverse, polemiche, carte bollate e ricorsi.

Quale che sia lo stato dell’arte, è bene ricordare che negli ultimi dieci anni, le imprese della Piana si sono ridotte, mediamente, del 3,5%, con punte del 7% nel Comune di Signa. Questo situazione ha comportato, inevitabilmente, una riduzione dei livelli produttivi e occupazionali con notevole danno al tessuto sociale ed economico locale. Per vincere le sfide che la nuova economia ci mette davanti, oltre alla risoluzione di problematiche contingenti, è necessaria una efficace pianificazione legata ad una strategia di sviluppo sul lungo periodo, che sia capace di attuare una perequazione infrastrutturale tra l’Italia, e nel caso specifico la Toscana, ed il resto del mondo.

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