Viva le auto elettriche

Ambiente o interessi inconfessati?

Viva le auto elettriche. Dunque le auto a benzina, diesel, perfino le ibride e quelle a gas saranno bandite in Europa dal 2035, cioè fra poco tempo, per essere sostituite da auto solo elettriche.

Scelta che viene fatta per salvare l’ambiente, ci viene detto.

Dal momento che siamo persone che ragionano e non ci fidiamo di cosa ci viene detto, vogliamo provare a riflettere su questa decisione?

Siamo certi che sia stata davvero presa per difendere l’ambiente e non per interessi miliardari e potenti?

Vediamo i quesiti che una persona intelligente dovrebbe porsi.

 

Viva le auto elettriche ma… ecco cosa inquina davvero!

Si bloccano le auto, ma i camion? gli autobus? I furgoni? Di quanto si ridurrà l’inquinamento nelle nostre città, se autobus, furgoni ed autotreni continueranno a funzionare a gasolio?

Un amico, Gianfranco Fiaschi, ha fatto poi notare come le navi vadano tutte a carburante inquinante: le navi da crociera usano il diesel, ma i cargo il peggio del peggio.

Sentite cosa dice: I loro titanici motori, onnivori, bruciano tonnellate di carburante e sempre ovviamente il meno costoso sul mercato, dall’olio combustibile denso, ai residui della distillazione catramosi, financo “fanghi di carbone”, con altissime percentuali di zolfo (in pratica bruciano “catrame”).

Per questo 100 cargo fanno peggio che tutti gli autoveicoli della Terra e il bello è che inquinano a bestia anche quando sono in porto dato che i motori non li spengono mai.

A Barcellona hanno fatto uno studio nel quale si evidenzia che solo le navi da crociera mediamente ferme in porto inquinano 5 volte di più delle 560.000 automobili circolanti nella città Catalana”.

Per spostare i mastodonti del mare non c’è altra soluzione che il combustibile da petrolio o il nucleare. Ma il nucleare per noi è tabù.

E gli aerei? Vi rendete conto di quanto inquinano?

Andiamo avanti con la riflessione.

Come alimenteremo i milioni di batterie elettriche? Le nostre centrali elettriche vanno a gas o olio combustibile, se non a carbone. La richiesta di energia elettrica aumenterà a dismisura e le centrali produrranno dunque un inquinamento ancora maggiore.

La dipendenza energetica dell’Italia dall’estero andrà anch’essa ad aumentare. Perchè da noi il nucleare non lo vogliamo, ma non vogliamo neppure le trivelle per il gas del nostro sottosuolo.

Viva le auto elettriche ma… dove smaltiremo le batterie?

Ma parliamo anche delle batterie. Già, le batterie: sembra che la Cina abbia quasi il monopolio nella loro produzione. Dipenderemo dunque dalla Cina anche per questo.

Non è tutto qui, che sarebbe forse il male minore: ci rendiamo conto di quanto costa smaltire una batteria? E dove metteremo tutte le batterie esauste? Da noi nessuno vuole i rifiuti riciclabili, figuriamoci quelli speciali ed inquinanti, come le batterie. Imporremo alle case venditrici delle auto di impegnarsi a smaltire la batteria dell’auto venduta una volta giunta a fine? Questo l’ho proprio da vedere!

E come era prevedibile i problemi non finiscono qui.

 

Viva le auto elettriche ma… c’è poi la questione dell’autonomia

L’autonomia delle auto elettriche è ancora molto bassa: mediamente 250 km per le auto medie. L’autonomia sale per auto il cui costo è stratosferico, con batterie spesso grandi quanto la macchina stessa. Chi affronta in auto un viaggio lungo avrà a disposizione una rete di punti di ricarica adeguata? Per ora non c’è. Ma anche se ci fosse, i viaggi andranno fatti a tappe, come nel Medio Evo, perché ricaricare una batteria che copre 250 km necessita di molte ore.

Ma attenzione: si stanno sperimentando sistemi di ricarica automatica per induzione elettromagnetica. Se cioè dotiamo le strade di una rete sotterranea adeguata, il passaggio stesso dell’auto innescherebbe la ricarica per induzione. Ottima idea ma… anche in questo caso c’è un “ma”: chi pensa seriamente che la rete stradale italiana (quella autostradale ovviamente, perché la rete ordinaria sarà impossibile) riesca ad adeguarsi in poco più di dieci anni, quando l’esperienza ci dimostra che un’opera pubblica ce ne mette altrettanti solo per avere le autorizzazioni necessarie.

E i soldi dove li troveremmo per una rivoluzione così massiccia?

E quanti comitati sorgerebbero contro l’inquinamento elettromagnetico indotto da questa pensata?

Abbiamo detto che possiamo arrivare ad un’autonomia media di 250km. Ma che succede se l’auto rimane bloccata in una coda o in un’interruzione stradale? Magari d’estate sotto un sole cocente o in inverno con una tempesta di neve? Condizionatori e riscaldamento esaurirebbero subito la batteria.

Viva le auto elettriche ma… i posti di lavoro?

C’è poi la questione della perdita dei posti di lavoro per la nostra disastrata economia, perché le batterie si fanno prevalentemente in Cina e l’assemblaggio di un’auto elettrica ha bisogno di poca mano d’opera, rispetto ad un’auto a combustibile ordinario. Meno operai dunque, meno lavoro, ma maggiori costi. Ci costringeranno a cambiare auto, ad acquistare auto elettriche, ma non tutti saremo in grado di farlo, perché i costi di acquisto e di manutenzione sono molto più alti di un’auto a benzina o diesel.

Dunque avremo licenziamenti, prepensionamenti e costi sociali molto elevati.

Ma di questo importa poco ai nostri politici e soprattutto a quella che una volta era la Sinistra italiana, ormai prona ai grossi interessi finanziari. Quelli per intendersi che da tutto questo lucreranno miliardi, come è stato e continua ad essere per l’industria farmaceutica con la manna del Covid 19. E tralascio per vergogna ed amor di patria i guadagni altrettanto vertiginosi e vergognosi che le sanzioni contro la Russia hanno permesso alle multinazionali dell’energia e dell’alimentazione. Loro si arricchiscono e noi ci impoveriamo sempre di più.

Dunque: viva le auto elettriche!

 

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