Vax, No Vax: questo è il dilemma

no vax

La storia dei No Vax, e di concerto quella dei Vax, sta assumendo come sempre i tratti del grottesco. In Italia (in realtà nel mondo, ma io guardo a casa mia) da sempre c’è chi si schiera contro. E chi si schiera contro lo fa in modo molto brusco. A volte violento.

Senza andare a ripercorrere vicende troppo lontane nel tempo, prendiamo qualcosa che dovrebbe essere nella memora di tutti. TAV, No TAV. Come è andata a finire (anzi ancora in corso)? Che chi vuole la TAV fa la propria vita, senza rompere le scatole a nessuno. I No TAV invece mettono a ferro e fuoco il circondario.

Per non parlare nei vegani. Anzi dei nazi-vegani. Non mangiano niente che abbia un’origine animale. Bravi, anzi bravissimi. Una scelta potenzialmente condivisibile (senza analizzare come distruggono ugualmente il mondo con colture intensive). Ma loro ti devono pure evangelizzare. E mica con le buone. Sono pure maneschi.

Dittatura sanitaria? Sì, ma non abbiamo alternative

Adesso l’ultima frontiera è il novaxismo. Con l’aggravante del Green Pass. Molti di questi signori urlano a gran voce che siamo davanti ad una dittatura sanitaria. Io dico di andarci un po’ più cauti con i termini, anche se viviamo nel secolo dell’urlo mediatico. Prima di parlare di dittature, li farei un po’ andare in Corea del Nord. O a Cuba in questi giorni.

Partiamo da dati certi. Il virus esiste. È contagioso e in alcuni casi fa anche morti. Qual’è il modo più veloce per contrastarlo? Il vaccino. Ma non solo per il Covid-19, è sempre stato così.

Quelli nati tra il 1958 e il 1970 hanno tutti sul braccio sinistro una o due cicatrici. Il vaccino del vaiolo. Signori miei, quelle cicatrici erano il Green Pass dell’epoca. Invece di avere un foglio di carta con un QR Code, avevi una cicatrice sul braccio. E cosa ha portato quella cicatrice? A dichiarare nel 1979 che il vaiolo era stato debellato.

E a quel tempo non avevi discrezionalità come adesso. Lo dovevi fare. Senza se e ma.

Oggi nessuno ti impone niente, a meno che tu non lavori in un certo ambito. Certo è che se non ti vaccini, puoi andare incontro ad alcune limitazioni.

Quindi, secondo il modo di pensare No Vax, non obbligandomi ma limitandomi, è come se tu mi obbligassi. Il che è vero. È un obbligo mascherato. Però io mi chiedo, anzi chiedo ai No Vax, che alternative ci sono? Che stiamo tutti in casa di nuovo? Che richiudiamo tutte quelle attività che sono riuscite a sopravvivere?

Come al solito si finisce in piazza. Come al solito, ci comportiamo da tifosi. Paraocchi ben calzato e giù a fare a cazzotti.

 

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