Il 9 giugno, nel prestigioso Salone dei Cinquecento, il sindaco di Firenze Sara Funaro consegnerà le chiavi della città a Vasco Rossi.
Ok. Ma, perché? Onestamente, il cantante non si può discutere. Ha scritto delle canzoni immortali. Una pagina di storia della musica italiana. Ma non riesco a capire il motivo di tale riconoscimento. Onestamente mi sfugge il significato. Cosa ha fatto Rossi per essere insignito delle Chiavi? Lo ignoro, ma sicuramente è colpa mia.
Ultimamente la popolarità del sindaco (o della sindaha, come ama definirsi), non è propriamente alle stelle. Dalle vicende giudiziarie che dovrà affrontare assieme al suo predecessore Nardella per finanziamenti elettorali allegri, alla desertificazione di Firenze con il taglio di tutti gli alberi comunali (gran parte, invero) a favore della tranvia altresì detta brucomela, siamo ai minimi storici.
Per tacer del traffico ormai diventato una creatura infernale auto-alimentante e delle spaccate a negozi e automobili che avvengono con frequenza quotidiana.
Come fare allora per cercare di tornare nelle grazie dei fiorentini? Una bella manifestazione totalmente inutile ma che potrebbe far mettere molti “like” nei profili Facebook della prima cittadina. E poco importa se Vasco Rossi per Firenze non ha fatto nulla. Panem et circenses dicevano gli antichi romani. Pane poco, allora andiamo di circensi. Spettacoli e pagliacci. Non manca nulla.
“Cosa succede in città”? Caro Vasco, è meglio che tu non lo chieda. Di sicuro, se ti trasferissi qui, la tua diventerebbe una “vita spericolata”, perché da noi si vive in ogni modo tranne che “come nelle favole”.
E con questo auguro a tutti voi, e alla giunta in modo particolare, “una splendida giornata”. Anche se le nostre non lo sono più da tempo.
Leggi anche: Siamo ormai alle porte del referendum
www.facebook.com/adhocnewsitalia
SEGUICI SU GOOGLE NEWS: NEWS.GOOGLE.IT
Commenti 1