Vandali, altro che razzisti
Qualche giorno fa, il 27 agosto, la targa commemorativa dell’omicidio razzista di Mor Diop e Samb Modou, i due senegalesi uccisi il 13 dicembre del 2011, posta in piazza Dalmazia, è stata vandalizzata e distrutta.
Come nelle migliori tradizioni, e secondo il copione consolidato, soprattutto alla vigilia di scadenze elettorali importanti, abbiamo letto da parte dei Democratici le consuete prese di posizione al grido di Firenze antirazzista (come se ci fossero ancora dubbi…sic)
Così, la prima cittadina Sara Funaro, tanto parca di dichiarazioni nella vicenda dell’ex Teatro Comunale che sta tenendo banco in questi giorni, non ha mancato di condannare l’atto definendolo “Un gesto vile e ignobile che ferisce non solo i loro familiari e gli amici, ma l’intera città. Samb e Diop non saranno mai dimenticati.
La loro memoria è parte viva di Firenze e continuerà a ricordarci ogni giorno quanto l’odio e il razzismo siano una ferita per la convivenza
La targa verrà ripristinata, perché Firenze non si piega all’intolleranza: continueremo a scegliere il rispetto, la dignità e l’umanità”.
Anche la Regione Toscana, diverse realtà civiche, oltre ad Arci e CGIL sono intervenute immediatamente a chiedere che l’atto non resti impuntito, ed a riconfermare come sempre impegno ed attenzione per le politiche di legalità ed antirazzismo (e ci mancherebbe il contrario…).
Oggi si scopre che il buontempone autore dell’ignobile gesto, già identificato dalle Forze dell’Ordine, altri non è se non un cittadino straniero, irregolare sul territorio che in stato di alterazione psico-fisica ha pensato bene di attaccarsi alla targa commemorativa che ha ceduto sotto il suo peso
Tutto ben ripreso dalle telecamere, e quindi, piena luce sull’unico responsabile, che ha distrutto la targa non certo mosso da intenti razzisti, è stata fatta.
Chissà se ci sarà qualche reazione da parte della nostra inclusiva Firenze, alla notizia dell’arresto di oggi.
Chissà se il fatto che a compiere quel gesto eclatante che ha mosso l’indignazione pubblica di Sindaco, Regione, associazioni, sia stato uno straniero irregolare e per giunta alterato in una Piazza Dalmazia già teatro di vicende odiose pochi giorni fa (vi ricordo la molestia ai danni di due giovanissime alla fermata della tranvia di Piazza Dalmazia, da parte di un altro buontempone) sarà l’occasione per un ripensamento alle fallimentari politiche di accoglienza diffusa a tutti i costi che hanno consegnato le nostre piazze ad una microcriminalità aggressiva e intollerabile
Chissà se l’ostinazione ideologica al NO alla creazione di un CPR (Centri di Permanenza per il Rimpatrio in Toscana) sarà mitigata dalla necessità di trovare albergo per i tanti buontemponi che molestano, vandalizzano, spacciano in città dove l’impunità sta diventando odiosa consuetudine, ed inaccettabile per i cittadini espropriati del sacrosanto diritto alla sicurezza.
Qualche giorno fa ero intervenuta su questo giornale a commentare la notizia delle molestie subìte dalle due ragazze alla fermata della tranvia in Piazza Dalmazia, con un appello accorato a Governo e Città di condividere politiche per restituire legalità e sicurezza ai cittadini, assicurando chi delinque ed è irregolare sul territorio nei luoghi a ciò deputati per legge, i famigerati CPR, Centri di Permanenza per il Rimpatrio istituiti dalla legge Turco Napolitano del 1998.
Siamo proprio sicuri che il CPR, in Toscana, non s’ha da fare, come dice e propone agli elettori la sinistra che si appresta a governare secondo copione la regione Toscana nei prossimi cinque anni?
Siamo sicuri che la civiltà dei cittadini aggrediti, derubati, violati nelle loro libertà, sia l’unica risposta rispetto ad un fenomeno nel quale la politica sembra capace solo di proclami ideologici?
Attendiamo fiduciosi i commenti della inclusiva ed accogliente sinistra fiorentina, che chiede legalità ma non è disposta ad investire in strutture deputate.
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