UOMINI MALTRATTATI: QUANDO LA VIOLENZA HA IL VOLTO MASCHILE

Violenza

UOMINI MALTRATTATI: QUANDO LA VIOLENZA HA IL VOLTO MASCHILE

Ci sono storie che non fanno rumore.
Storie di padri, mariti, compagni che da anni vengono sfruttati, umiliati, svuotati, ma che non alzano mai la voce, non denunciano mai.

Passano una vita subalterna, umiliati, soggiogati, annichiliti

Perché?

Perché l’idea di un uomo “debole”, vittima di una donna che lo maltratta, ci mette così a disagio?

Tutti gli esseri viventi potenzialmente possono essere vittime di violenza, in ogni sua forma

Anche gli uomini possono subire violenza.

Siamo (purtroppo) abituati a parlare di violenza sulle donne e dobbiamo farlo sempre, considerato che il fenomeno ha raggiunto dimensioni drammatiche e difficili da contenere, ma talvolta, per paura di sembrare “contro” quella battaglia sacrosanta, ci dimentichiamo dell’altra faccia della medaglia.

Esistono donne che abusano, umiliano e sfruttano gli uomini, usando come arma la dipendenza affettiva, sessuale, o economica

Lo fanno in modo sottile, a volte con minacce di allontanare i figli, a volte spremendo il poveruomo come un limone fino all’ultimo euro, a volte distruggendo l’autostima, giorno dopo giorno.

La violenza non ha genere.

Sono tante, più di quel che si possa immaginare, le storie di uomini che entrano in uno studio legale o da uno psicologo a testa bassa, come se fosse una colpa.

Nel mio studio legale, personalmente, ho ricevuto uomini che mi hanno narrato la loro storia, con tanta fatica espositiva e pieni di vergogna. Vittime di botte, sputi, offese, truffati, diffamati e umiliati in ogni aspetto della loro esistenza

Si sfogano, capiscono di avere tutti gli estremi per denunciare, eppure, alla fine, nella maggior parte dei casi non lo fanno.
Perché temono di passare per “uomini deboli”.

Perché l’uomo, per quella stessa cultura che vuole le donne sottomesse,
deve essere forte, resistere, provvedere e tacere senza lamentarsi.

E così passano la vita a lavorare per i figli, pagano il mutuo, magari mantengono anche la ex che ancora li manipola e non perde occasione di denigrarli e intanto si svuotano dentro

Ma non alzano mai la mano per dire: “Anche io ho diritto ad essere rispettato.”
Rispettare le donne non significa ignorare gli uomini. Non è una gara, non è una guerra.

Se vogliamo davvero un equilibrio tra i sessi, dobbiamo dirci una grande verità:
la violenza fisica, psicologica, economica, non ha un solo volto.

Esistono donne maltrattate e donne che maltrattano e usano gli uomini come bancomat.

Esistono uomini violenti e uomini che sono sfruttati e soggiogati da perfidi ricatti emotivi

La battaglia vera è per la libertà, la dignità e il rispetto reciproco.

E credo che i due aspetti, se pur differenti e speculari tra loro, siano un pò come due facce di una stessa medaglia che dovrà fondersi tutta per trasformarsi, in entrambi i lati.

Finché un uomo si sentirà in imbarazzo a raccontare e a denunciare di essere stato sfruttato, manipolato, maltrattato da una donna, non avremo fatto passi avanti

Ho sempre pensato che la vera rivoluzione culturale debba partire proprio dagli uomini. Sono gli uomini che devono iniziare a stigmatizzare chi tra di loro si comporta male, chi esercita violenza contro le donne, ma sono sempre gli uomini che devono trovare il coraggio di mostrarsi sensibili e fragili, quando subiscono abusi, di raccontare e di denunciare.

Ci vorranno anni, forse generazioni, per sciogliere questi imbarazzi

Ma la strada è questa:
combattiamo la violenza sulle donne, sempre, senza se e senza mai abbassare la guardia, ma diamo voce anche agli uomini che soffrono in silenzio, perché dietro quella sofferenza si annidano gli stessi meccanismi perversi e malati: potere, manipolazione, vergogna.

La vera rivoluzione sarà quando nessuno – uomo o donna – avrà più paura di dire: “Basta”.

Leggi anche:

https://www.adhocnews.it/

www.facebook.com/adhocnewsitalia

SEGUICI SU GOOGLE

Exit mobile version