Un’Europa armata

Quelle forze di difesa comune ancora non auspicabili

forze armate

Forze armate europee? Al di là del gran parlare di questi giorni in merito alla costituzione di forze di difesa europee unitarie, non si può che rilevare l’impossibilità di attuale un simile progetto prima che l’Europa sia unita politicamente in modo concreto. E soprattutto si doti di istituzioni che garantiscano un’unione veramente democratica.

Come si fa a pensare di armare un meccanismo complesso che a questo punto escluderebbe gli stati, attualmente unici rappresentanti della sovranità democratica, da qualunque controllo sull’apparato militare?

Ancora peggio, visto che l’Europa si disintegra ad ogni crisi internazionale. Come si fa a pensare di avere delle forze armate che non rispondono ad una politica estera comune?

Lo si potrebbe ipotizzare solo ed esclusivamente se oltre ad una comunità ci fosse una politica estera comune; allora avrebbe senso la difesa comune. Certo sarebbero queste le prerogative di una federazione.

Ma non possiamo essere una federazione e rimanere contemporaneamente una democrazia se non decidiamo prima di tutto di democratizzare il sistema dell’Unione. In qualunque democrazia i cittadini hanno il diritto di scegliersi i governanti.

Come facciamo ad avere forze armate europee se non esiste l’Europa come nazione?

La proposta non è di per sé sbagliata. In fondo gli americani da anni sono stati apertamente chiari sul fatto che l’Europa deve contribuire attivamente alla propria difesa. O per meglio dire, il contenimento cinese impegna gli americani talmente tanto che non saranno in grado di fare i gendarmi del mondo anche in Europa nei prossimi anni. Quindi o l’Europa si difende da sola o diventa un grandissimo problema garantirne la sicurezza.

È sicuramente comprensibile il desiderio di avere uno strumento di difesa efficace. Questo al fine di pesare rispetto a colossi come l’India, la Cina, gli Stati Uniti stessi e la Russia. Ma nei fatti è utopico perché noi europei continuiamo a respingere l’unità politica.

La anacronistica NATO

È vero che la NATO è totalmente superata laddove la si vuole anacronisticamente continuare a concepire come un sistema di difesa antisovietica, come giustamente ha sottolineato l’ex ministro alla difesa Martino.

L’Unione Sovietica era il nostro nemico, l’occidente deve tendere la mano alla Russia. Se non altro perché altrimenti la allineeremo con la nostra ignoranza alla Cina. Determinando la più potente alleanza militare del globo.

La russofobia è prevalsa semplicemente per la stupidità e la miope visione di gran parte dei democratici americani. Ha teso inutilmente i rapporti con un partner necessario come la Russia, e per l’insipienza e la nullagine della politica estera portate avanti dalle istituzioni europee.

La Merkel ha sempre fatto un gran parlare di Crimea, quando la Crimea è naturalmente russa. Ma comunque questo non le ha impedito di andare ben sedici volte in Russia. L’ultima proprio di recente, portando avanti la costruzione del famoso gasdotto Nord Stream 2, di tutelare i prodotti più importanti dell’economia tedesca dalle sanzioni. Ovviamente le sanzioni militari hanno massacrato non tanto la meccanica quanto le esportazioni agroalimentari italiane.

Proprio per l’essenza di fondo dell’Europa, stati che danneggiano altri stati senza una visione lungimirante comune.

La vera necessità in questo momento è di un’alleanza strutturata dei paesi occidentali per difendere la democrazia liberale.

E dobbiamo assolutamente rivedere il nostro atteggiamento nei riguardi della Federazione Russa.
O coinvolgiamo i russi e difendiamo i valori occidentali nel resto del mondo, o presto saremo costretti a subire altri modelli semplicemente perché i paesi non allineati prevarranno sull’occidente.

 

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