• Politica
  • Attualità
  • Cultura
  • Cronaca
  • Relax
  • Sport
oAdHoc News Quotidian
  • Politica
  • Attualità
  • Cultura
  • Cronaca
  • Relax
  • Sport
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Politica
  • Attualità
  • Cultura
  • Cronaca
  • Relax
  • Sport
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
AdHoc News Quotidiano
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Attualità

Una fisica in abito scollato

di Stefania Scarpati
26 Luglio 2025
In Attualità
0
Una fisica in abito scollato
42
VISITE
CondividiTwitta

Una fisica in abito scollato

Gabriella Greison, é stata bersaglio di commenti sessisti per una foto in abito elegante.

Il solito ripetuto pregiudizio, se sei bella, non puoi essere anche brava

Ma la scienza, come ogni professione, non ha un dress code di genere.
Forse una donna non può essere bella, curata, e persino sensuale, ed essere al contempo uno scienziato, un avvocato, un ingegnere o un politico di primo livello?

Certamente si, la risposta dovrebbe essere ovvia. Eppure, nel 2025, ci ritroviamo ancora a parlare di quanto a molti disturbi una scollatura

Gabriella Greison, fisica e divulgatrice scientifica di successo, che ha osato (sì, osato) pubblicare una foto in cui indossa un abito scollato, ha scatenato una serie di commenti sessisti, che hanno tentato di mettere in discussione la sua credibilità professionale.

Per alcuni, evidentemente, l’equazione è semplice, se sei piacente e attraente, non puoi anche essere autorevole. Un tale pensiero, oltre ad essere retrogrado e folle, risulta svilente per ogni Donna.
Greison, abituata a portare la scienza sui palcoscenici e tra le pagine dei suoi libri, ha risposto con fermezza agli attacchi biechi ricevuti, denunciando l’assurdità di un sistema che ancora oggi pretende di imporre alle donne una scelta, o sei competente o sei bella, giammai entrambe le cose.

E ciò che fa più arrabbiare é il solito doppio binario

Un uomo affascinante non viene mai considerato “meno serio” perché ha cura del proprio aspetto, o perché é sensuale. Una donna sì. La femminilità, quando si esprime apertamente, viene ancora percepita come una colpa, come una minaccia, come elemento destabilizzante, soprattutto in contesti tradizionalmente maschili come la scienza, la giurisprudenza, l’ingegneria.
Il problema non è nuovo, ma è pericolosamente persistente. Per molte professioniste, la gestione dell’apparenza diventa una trappola quotidiana, non sembrare troppo vistose, ma non essere neanche troppo sobrie, non provocare, ma neppure sparire. Una danza assurda tra giudizi incrociati, sguardi appesantiti da stereotipi, aspettative contraddittorie e voglia di liberarsi.
La verità è che la bellezza non cancella il merito.
Chi riduce una donna alla sua immagine, chi misura la sua autorevolezza in base all’altezza dei tacchi o alla profondità di una scollatura di un vestito, sta facendo un danno culturale enorme. Sta dicendo, in sostanza, che per essere ascoltata devi rinunciare a essere te stessa. Che l’intelligenza non può coesistere con la femminilità. E a corollario sta mandando un falso messaggio, ovvero che per farti prendere sul serio, devi scomparire dietro un’immagine neutra, asessuata, mascolinizzata.
E invece no. Una donna può – e deve poter – esprimere ogni parte di sé, anche quella estetica, senza che questo ne mini la credibilità. Può parlare di fisica quantistica scollata e con il rossetto rosso, può affrontare un’udienza in tubino e tacco 12, può scrivere un articolo su un tema sociale e postare un selfie in spiaggia. Perché non c’è niente di incompatibile tra l’intelletto e l’immagine, tra la sostanza e la forma.
La questione non è la donna, ma lo sguardo malato su di lei.
Il punto, ancora una volta, non è come si veste una donna, è come la società la guarda e come non perde occasione di giudicarla.
Non lasciamo che quel giudizio influisca, ancora oggi, sulla possibilità delle donne di esprimersi, di affermarsi, di lavorare, e di essere libere.
Grazie Gabriella Greison che hai imposto l’ennesima riflessione scomoda ma necessaria, un altro piccolo tassello di una grande rivoluzione, che ci dimostra come una donna puó osare, senza chiedere scusa né per il suo aspetto né per la sua intelligenza. Perché una donna può essere tutto, fatevene una ragione.
Ancora grazie, Gabriella Greison.

Leggi anche:

https://www.adhocnews.it/

www.facebook.com/adhocnewsitalia

SEGUICI SU GOOGLE

Tags: CarrieraDONNAPRIMO PIANOscollaturaStereotipi
Articolo precedente

Carrefour lascia l’Italia. NewPrinces rileva la rete: fine di un’era per la GDO francese

Prossimo articolo

Fame bombe e fotografie

Prossimo articolo
Fame bombe e fotografie

Fame bombe e fotografie

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Contatti e informazioni AdHoc News
  • Partners & Advertising
  • Privacy policy
  • Cookie policy

© 2025 JNews - Premium WordPress news & magazine theme by Jegtheme.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Politica
  • Attualità
  • Cultura
  • Cronaca
  • Relax
  • Sport

© 2025 JNews - Premium WordPress news & magazine theme by Jegtheme.