Un secolo non passa invano dalle ghette e il tight al tailleur di Armani
È il tempo della sceneggiata annuale della cosidetta ‘ finanziaria’. Gli addetti ai lavori anche i meno preparati sanno che il canovaccio della commediola è GIÀ DECISO E SCRITTO.
Meno noto che il documento governativo ( cd.finanziaria) è previsionale, teorico e inattendibile per definizione, con poste di variazione minime e è soggetto a viaggi defatiganti
Esso viene primieramente inviato da Bruxelles, riprodotto dallo scrivano al ministero e reinviato al mittente. Costui lo vaglia e ne corregge secondo elucubrati meccanismi la riproduzione.
Viene rimandato a Roma e il governo provvede alla riscrittura come indicato . Nuovo viaggetto Roma su Roma dal governo ai burofunzionari per la cosiddetta bollinatura .
Che in termini tecnici è il visto di conformità rilasciato dalla Ragioneria Generale dello Stato che certifica la copertura finanziaria e la corretta quantificazione degli oneri previsti
Nella realtà come è costretto a riconoscere lo stesso Sabino Cassese ‘la «bollinatura», il timbro che dà il via a qualunque decisione pubblica, resta un OSCURO ma definitivo RESCRITTO DEL PRINCIPE NON MOTIVATO e fondato su parametri e calcoli sconosciuti. ‘
Ove vi siano osservazioni la finanziaria viene rimandata ancora al mittente ( governo) per la riformulazione delle parti non gradite. Indi rinviata ai maghi della bollinatura che la restituisce al governo con il magico timbro apposto.
Alla fine il documento passa alle Camere.
Troppi passaggi fasulli ipocriti e inutili per un documento che attesta,come
ben dichiara il Corriere della Sera, il legame ai diktat unionisti che è tanto più inscindibile dopo l’ammissione al PNRR . “Più di quanto abbiano capito a Roma,il piano di ripresa e resilienza…è di fatto il programma blindato da Bruxelles della legislatura’
Giulio Tremonti, bravo nel dichiarare meno nell’operare, disse ‘con il recovery fund ( PNRR) l’Italia diventerà definitivamente una colonia”. E aggiunse ‘I contributi sono condizionati alla presenza di riforme di stile europeo.’
Qui c’è un’imprecisione. Ricorda l’amanuense della finanziaria, Giorgetti ‘ Il PNNR non è un regalo, è un prestito e VA RESTITUITO’.
Lo dice adesso che la frittata è fatta, non quando per rompere le uova fu detto come ricordava Tremonti che erano ‘contributi’
Cosa sarebbe successo in seguito lo predisse in chiaro Mario Draghi nella sua prolusione al G30.
“Non ci saranno soldi per tutti. Saranno selezionate le aziende da supportare in base alla garanzia di futuro profitto.”
Una specie di genocidio selettivo impietoso politicamente inaccettabile
Eventuali ‘soldi’ dovrebbero essere destinati sì al profitto ma quello strutturale cioè alla ricucitura delle ferite alla microimpresa (il 98,6% del lavoro nazionale) rappresentante un patrimonio di rete sociale culturale e economica storico fondamentale insacrificabile. Ma questa è politica, cibo estraneo alla dieta dei proprietari dello Stato.
Qui è il punto vero che per molti dirime fra premiare il governo di sedicente centrodestra o come preferiscono definirlo il ” governo Meloni”o invece relegarlo come ennesima occasione perduta.
È incontroverso che il governo e il suo premier hanno mostrato in chiaro la volontà continuista della linea Draghi, quella che da unica opposizione Fdi criticava senza sconti. Fdi che in forza di tali critiche fece il pieno di voti.
A destra non é una storia nuova , anche se bisogna ricorrere a parentele ormai flebili e lontane
Quando Benito Mussolini dichiarò la sua guerra e quella del fascismo marciante su Roma al governo monarco-liberale, promise la fine dello strapotere del Mondo di Sopra di allora del re e del clero e la riscossa della microborghesia e del lavoro nazionale.
L’abbigliamento barricadero e la postura del giorno prima garantivano la promessa.
Il giorno dopo Sua Eccellenza Benito Mussolini, impettito ma ossequiente, vestito nel miglior stile tradizionale, tight bombetta bastone e ghette si recava dal re per giurargli fedeltà , garantire la continuità sostanziale del governo del Mondo di Sopra e rassicurando i cattolici ( partecipi al suo primo governo con il futuro presidente della repubblica Giovanni Gronchi) la sistemazione della questione romana ( Concordato)
Quello che rimane per l’aere è se fascismo e monarco- liberali fossero d’accordo da prima.Nel caso odierno i dubbiosi su questo punto mostrebbero un’imperdonabile ingenuità.
La linea neodemocristiana tradizionalista filoamericana, strumento del Mondo di sopra ( non Vittorio Emanuele III e giolittiani, agrari e burocrazia ma Draghi, Zampetti banche e fondi), ancella delle regole UE contrarie prima che all’interesse nazionale al buon senso, adesiva in toto alla politica di riarmo a nostre spese, assicura alla leader e
alla sua compagnia lunga vita nelle corti occidentali.
E ai cittadini l’ennesima riprova che Pinocchio, Collodi e forse perfino Berlusconi ,il re dei bugiardi, erano dei semplici dilettanti.
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