Un governo made in Italy

Un nuovo anno è iniziato. Il suo albeggiare è concomitante con l’ approvazione della legge finanziaria italiana.
Una finanziaria caratterizzata dal fatto di essere un prodotto italiano, parto di
Una maggioranza parlamentare espressione della volontà della maggioranza degli italiani che vede nella volontà del popolo la propri legittimità.
Piaccia o meno, questa è una manovra made in Italy fatta da un governo di pura fabbricazione nazionale e se non altro questo la rende alla vista degli elettori la più bella possibile.
Questa manovra finanziaria per bella o brutta che possa essere parte dallo stesso presupposto con il quale parte il governo giallo verde, quello che lo rende a prescindere apprezzabile di fronte al paese: l’autosufficienza, l’autonomia, quel bellissimo principio originario di sovranità e di indipendenza che ha dato una legittimità a questo esecutivo che da troppo tempo mancava da noi. Tutti i governi immediatamente precedenti sono agli occhi del popolo sovrano peggiori di questo, perché hanno il peccato originale di non trarre la loro legittimità dalla sovranità popolare.
Per quasi sette anni, dall’insediamento del governo Monti, figlio di volontà transnazionali e rispondente ai mercati più che agli elettori , si sono succeduti governi che mancavano totalmente dell’investitura delle urne. Emblematico il fatto che nel 2013 fossero candidati in pectore Premier sostanzialmente Bersani, Berlusconi ed un frnte che al tempo veniva identificato solo tramite Beppe Grillo; il risultato fu che a Palazzo Chigi andò Enrico Letta che gli elettori non si aspettavano assolutamente. Poi Letta venne sostituito da Matteo Renzi che era colui il quale aveva perso le primarie prima di presentarsi agli elettori e che solo attraverso una risalita interna ad un partito politico prendeva lo scranno più alto del governo senza neppure pensare di richiamare il popolo alle urne per farsi confermare in tale ruolo. Mandato Renzi a casa dal popolo, con una sonora bocciatura referendaria, si è pensato di instaurare il governo Gentiloni, anche lì senza preoccuparsi di chiedere il consenso degli elettori. Principale cruccio di tutti questi governi è stato non scontentare l’Europa , si sono preoccupati più di garantire Bruxelles che di garantire gli elettori che gli pagavano lo stipendio. Un simile comportamento non poteva fare altro che ingenerare un senso di frustrazione in tutti coloro i quali andavano a votare per vedere vanificato poi il verdetto delle Urne. E poi si è trovato un governo al di là dei tradizionali schieramenti politici, che ha anche aperto migliaia di siti internet, gazebo per chiedere di poter sottoscrivere un patto di governo che è stato sottoposto per la prima volta alla gente. Chiaramente questo non completa il percorso della democrazia diretta in Italia , ma sicuramente da voce al popolo ed è stato un oasi nel deserto vera e proprio per chi da troppi anni si sentiva messo ai margini.
Non a caso Matteo Salvini ha rivendicato con orgoglio di aver fatto riconquistare all’Italia i propri confini e Di Maio ha sottolineato la guerra contro delle classi privilegiate che combattono il governo a discapito del Popolo.
In fondo il discorso è proprio questo, la gente ama questo governo e tutto ciò che questo produce non tanto perché non possa essere migliorabile, ma perché ritiene che questo governo cerchi in tutti i modi di essere rappresentativo del sentire popolare.
L’anima di questo governo e l’anima di qualsiasi atto di questo governo trova la propria massima espressione in tre linee-guida incisive:
1 . Ridare sovranità al paese, ossia tornare padroni a casa nostra;
2. Lotta assoluta alle caste di privilegiati ed alle Elites transnazionali;
3. Fortissima considerazione e rispetto della volontà degli italiani.
Bastano anche solo queste tre grandi direttrici per spiegare il forte consenso che riscuote.

Exit mobile version