Un giorno che passerà alla storia

Il primo premier donna, ma anche il ritorno alla sovranità popolare

Un giorno che passerà alla storia. Su questo non c’è dubbio. L’Italia ha eletto il primo presidente del consiglio donna. E probabilmente non fa piacere alla sinistra che questo sia avvenuto, tramite lo schieramento di centro-destra.

Ma anche un giorno che passerà alla storia, perché dopo 11 anni di governi non direttamente voluti dal popolo, anzi spesso indicati dal Parlamento in contrasto con l’esito delle elezioni, governa chi è stato scelto dagli italiani. Che ha avuto un mandato diretto dagli elettori.

La lista dei ministri

Immediatamente il Presidente del Consiglio in pectore, che deve ancora ricevere la fiducia delle camere, ha presentato la lista dei ministri.

Al ministero degli Esteri lo storico esponente azzurro Antonio Tajani, che sarà anche vicepresidente del Consiglio. Al ministero degli interni l’ex capo gabinetto di Matteo Salvini,Matteo Piantedosi. Confermati i rumors che davano alla Giustizia il costituzionalista Carlo Nordio.

Il ministero della Difesa, andrà invece ad un liberale, tra i fondatori del partito di Giorgia Meloni ,Guido Crosetto, che in passato aveva già ricoperto il ruolo di sottosegretario in quel dicastero. Veritiere anche le previsioni che davano al ministero dell’Economia il leghista Giancarlo Giorgetti ed allo Sviluppo Economico, con aggiunta delle imprese e del Made in Italy, l’esponente di FDI Adolfo Urso.

Le Politiche Agricole, con l’interessante aggiunta della sovranità alimentare, andranno ad uno degli uomini più vicini al Premier, il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida. Mentre l’Ambiente andrà a Paolo Zangrillo.
A Matteo Salvini andrà al ministero delle infrastrutture ricoprendo anch’egli, in concorso con Tajani, la carica di vice presidente del consiglio. Ad una donna invece il ministero del lavoro,Marina Elvira Calderone,come l’università che invece andrà ad Anna Maria Bernini ed al turismo che vedrà come titolare Daniela Santanchè; Giuseppe Valditarea sarà ministro dell’istruzione, con l’aggiunta del merito al suo dicastero.
La Cultura al direttore del TG2 ed apprezzato autore Gennaro Sangiuliano, Orazio Schillaci al ministero della sanità.
Alfredo Mantovano, parlamentare di lungo corso, e tra gli uomini più esperti dell’entourage della Premier, riceverà la carica di sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

Ministri senza portafoglio

Altre importanti nomine sono quelli dei ministri senza portafoglio. Ossia quei ministri che svolgono delle funzioni di delega diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri  e non preposti ad alcun dicastero.

Luca Ciriani rapporti con il parlamento, Gilberto Pichetto Fratin, alla pubblica amministrazione,Roberto Calderoli ministro per gli affari regionali e per le  autonomie, Nello Musumeci ministro per il Mare ed il Sud.

All’ex Presidente della regione Puglia Raffaele Fitto,gli affari europei la coesione ed il PNRR, Andrea Abodi, allo Sport e Giovani,Maria Roncella alla famiglia, natalità e pari opportunità,Alessandra Locatelli, alla disabilità l’ex presidente del senato Maria Elisabetta Alberti Casellati alle riforme istituzionali.

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